Regolarità

Lafortezza e Carturan padroni della 36ª edizione di una «Stella Alpina» sempre più internazionale

Pegaso Media 14 Giugno 2021

L’ultima giornata della rievocazione storica della «Stella Alpina», gara di regolarità per auto storiche e moderne organizzata dalla Scuderia Trentina e da Canossa Events, è stata quella che ha lanciato al secondo posto in classifica il binomio composto dai bolognesi Mauro Argenti e Roberta Amorosa, in gara su una Porsche 911 T 2.2 del 1969. Ormai blindata la prima piazza, che è sempre rimasta saldamente nelle mani dei veronesi Michele Lafortezza e Ilaria Carturan con la propria Innocenti Mini Cooper MK2 del 1969, al comando della competizione dal primo all’ultimo giorno, la bagarre si è presto accesa per gli altri due gradini del podio, che hanno visto tre equipaggi superarsi di continuo fino ad arrivare all’esito finale, fissato oggi nella classifica generale definitiva. Argenti e Amorosa negli ultimi 143 chilometri della 36ª edizione sono riusciti a tenersi dietro Giovanni Pedrali e Simona Bonomelli su Austin Healey BN4L del 1956, fino a ieri quarti, e soprattutto a superare Dario Converso e Federica Ameglio su una Lancia Fulvia HF del 1973, che hanno dovuto accontentarsi della quarta piazza finale. I vincitori hanno chiuso con 302 penalità, staccando Argenti e Amorosa di 44, Pedrali e Bonomelli di 77 e Converso e Ameglio di 172.

I veronesi hanno così potuto festeggiare al Muse il proprio primo successo, che è valso loro il “Premio Azimut”, conquistato sulle strade delle Dolomiti occidentali trentine, insieme alla vittoria nel gruppo 5. Pedrali e Bonomelli si sono guadagnati quella riservata al gruppo 3, Converso e Ameglio quella del gruppo 6. Scorrendo la classifica generale, troviamo poi la Porsche 356 A 1600 del 1959 degli svizzeri Stefano Ginesi e Susanna Rohr in quinta piazza (543 penalità), Giuliano Farina e Augusta Bini su Porsche 911 del 1972 al sesto posto, davanti a due binomi stranieri, quello giapponese composto da Tsuguo Shintani e Sumiko Kokonno su Triumph Tr2 del 1954 e quello argentino composto da Bruno Ricci e Gustavo Gallo su Renault Alpine A 110 del 1969.
Per quanto concerne le auto moderne, tutte Ferrari immatricolate fra il 2014 e il 2021, ha vinto la coppia composta da Fabio Vergamini e Anna Maria Fabrizi su Ferrari 488 Gtb, che ha totalizzato 900 penalità, seguita da Lucilla Sartori e Monica Meneguzzo su Ferrari F430 Spider, che ne hanno raccolte 1329, e da Enrico Zobele e Ivana Trentinaglia su Ferrari 488 Pista Spider (1789).
In quanto alla classifica riservata alle prove di media, fra le vetture storiche la vittoria è andata a Peter e Marianne Aeschbacher su Porsche 356 C Gt del 1964, fra quelle moderne a Enrico Zobele e Ivana Trentinaglia. Per quanto concerne le scuderie, successo per la Amams Tazio Nuvolari.
Si chiude così l’edizione numero 36 di una competizione che ha portato i concorrenti prima in Piana Rotaliana e sull’Altopiano della Paganella, poi in Val di Sole, in Val di Non e in Val Venosta, infine nel Bleggio, nel Lomaso, i Valle dei Laghi, sul Garda e di nuovo in valle dell’Adige, utilizzando Madonna di Campiglio come campo base. Nota importante, il numero di iscritti provenienti da paesi stranieri, quali Austria, Germania, Svizzera, Gran Brentagna, Argentina e Giappone. L’appuntamento è per il 2022.