Scatta bene la Rieti-Terminillo di Magliona
Rieti – Al rientro nel Campionato Italiano Velocità Montagna, Omar Magliona si presenta alla 53^ Rieti Terminillo – 51^ Coppa Bruno Carotti in un intenso e caldissimo sabato di prove ufficiali in vista della gara di domani (domenica 19 luglio) con start alle ore 11 su manche unica lungo i 13,45 chilometri del classico tracciato laziale fino a sfiorare la cima della maestosa montagna appenninica. Il campione italiano prototipi CN in carica ha lavorato in particolare per affinare setup e ottimizzazione degli pneumatici Pirelli sull’Osella PA21 Evo Honda da 2000cc preparata dal Team Faggioli. Il driver sardo della scuderia siciliana CST Sport ha svolto entrambe le salite di ricognizione in programma ed è ora pronto ad attaccare in gara per conquistare più punti possibili in vista del rush finale del Tricolore Montagna, dove è in lotta per quello che sarebbe il sesto scudetto personale consecutivo. Oltre ai rivali nazionali e alle difficoltà di una delle gare più calde e lunghe, Magliona dovrà sfidare anche i protagonisti stranieri assoluti del la serie europea FIA International Hill Climb Cup, ulteriore banco di prova alla Coppa Carotti.
Magliona commenta così la vigilia della gara: “Sono davvero felice di essere tornato in auto dopo oltre un mese in cui abbiamo dovuto rinunciare a un paio di gare per scelta ‘strategica’ in relazione al regolamento del CIVM 2015. In questo periodo mi sono allenato molto e mi sento carico e motivato, fattori indispensabili per affrontare un weekend già in prova così intenso e caldo. Tra prima e seconda ricognizione abbiamo risolto alcuni problemini di assetto lavorando sull’anteriore dell’Osella e ora dobbiamo ancora optare per alcune regolazioni anche in relazione alle Pirelli con mescola soft, che quest’anno in gara abbiamo già utilizzato soltanto a Sarnano. Sul Terminillo ogni dettaglio è importante, ma credo ci presenteremo al via della gara con le carte in regola per fare bene, pensando al campionato e con una motivazione in più: onorare al meglio la memoria di Georg Plasa”.