Quattro piloti della Scuderia Speed Motor nella top ten della 55ª Cronoscalata Svolte di Popoli
POPOLI – La Speed Motor si aggiudica la seconda coppa per scuderie della stagione, la prima era stata vinta lo scorso 23 luglio alla Rieti-Terminillo, alla 55esima edizione della cronoscalata Svolte di Popoli, gara valevole sia per la zona nord che per quella sud del trofeo italiano di velocità in montagna, articolata su difficile tracciato di 7530 metri. Ben quattro i portacolori presenti nella “top ten” (secondo, settimo, ottavo e decimo posto), con la concreta possibilità di piazzarne addirittura cinque se Marco Sbrollini non fosse stato costretto al ritiro. Più che positivo l’esordio stagionale di Denny Zardo con l’aggiornata Lola B99/50 del team Dalmazia, andato vicinissimo al grande rivale di turno, Domenico Cubeda; la sfida va ad appannaggio del catanese su Osella Fa 30, anche se al termine di gara 1 soltanto 51 centesimi dividevano i due grandi protagonisti in terra abruzzese sotto un caldo davvero opprimente: al 3’09”49 di Cubeda, il trevigiano aveva risposto con un 3’10” netto che rendeva ancor più incerto il pronostico per l’assegnazione dell’assoluto.
In gara 2, entrambi abbassavano il tempo, anche se Cubeda era più veloce, fermando il cronometro a 3’06”52, inferiore di 1”79 rispetto al 3’08”31 di Zardo, secondo con il tempo complessivo di 6’18”31, pari a un distacco di 2”30 a quello di Cubeda. “Andare vicino non significa stare davanti – ha commentato Zardo – anche perché sapevo che l’Osella aveva qualche margine di miglioramento in più; io, invece, ero più “impiccato” sotto questo profilo. Alla luce poi dei problemi al cambio accusati nella seconda sessione di prove, il test di collaudo della Lola è da considerare eccellente, nonostante mettere dietro l’Osella fosse stato difficilissimo e Cubeda può solo aumentare il feeling con la vettura, visto che è appena salito sulla Fa 30.
Dobbiamo ancora lavorare e migliorare, ma lo possiamo fare con fiducia e ottimismo”. La “prima volta” stagionale di Adolfo Bottura porta al trentino un onorevole settimo piazzamento assoluto con l’Osella Pa 21 Jrb, che è anche il terzo di gruppo nella E2-SC e il primo nella classe 1000. Al 3’37”20 di gara 1, Bottura ha aggiunto una “limata” cronometrica nella seconda salita, coperta in 3’35”67: settimo piazzamento mantenuto e sesto mancato per appena 8 centesimi. “A parità di risultato – ha dichiarato Bottura – ho guadagnato su Manzoni ma perso nei confronti di Andrea Vellei; tutto bene, comunque, anche se in gara 2 ho avuto qualche problema con la temperatura del motore che si surriscaldava, per effetto del gran caldo. Mi ero prefissato un tempo intorno ai 3’40” e ho fatto nettamente meglio”. E l’Osellina? “E’ molto agile e dotata di una gran tenuta di strada, specie nei tratti misti”.
Scende alla fine di due gradini, dal sesto all’ottavo, il ravennate Franco Manzoni su Osella Pa 21/S Evo: al 3’37”09 del mattino deve sommare un 3’40”59 del pomeriggio, che tuttavia non gli compromette l’obiettivo primario, cioè l’assoluto nel gruppo CN: “Montando gomme vecchie con il gran caldo che faceva – queste le parole di Manzoni – è successo che fino al sesto chilometro tutto era a posto, mentre nel chilometro e mezzo finale era importante fare attenzione e questo mi ha un tantino rallentato. La vittoria in CN mi permette comunque di aggiungere punti pesanti nella classifica del Tivm e domenica prossima speriamo di raccogliere altrettanto al Nevegal”. La domenica di festa della Speed Motor è completata dal decimo posto di Filippo Ferretti su Radical Sr4: mai in discussione la vittoria del giovane orvietano nella classe 1400 della E2-SC con i tempi di 3’46”65 e 3’44”19. Terzo posto in classe 1000, sempre della E2-SC, per Romano Fortunati, al volante dell’altra “Osellina” della Squadra Corse Ufficiale; fatale, per il conduttore di Todi, il ritardo in sede di allineamento alla partenza di gara 2, che gli è costato 15 secondi di penalizzazione: secondo in gara 1 con 3’50”50, si è visto portare a 4’03”70 il riscontro della prestazione successiva e questo ha favorito Andrea Pace su Radical Prosport, che si è ritrovato davanti a lui con quasi 10” di vantaggio. È andata infine male, come anticipato, a Marco Sbrollini, che aveva in mano – oltre all’assoluto nella E1 Italia – anche uno dei primi dieci posti della classifica generale: la sua Lancia Delta Evo lo ha tradito in gara 1 a pochi metri dal traguardo per la rottura del motore: “Si è verificata anche una fuoriuscita di olio e mi sono dovuto fermare per un principio d’incendio – ha detto il corridore marchigiano – ma nessuna preoccupazione particolare: abbiamo due settimane a disposizione per preparare l’auto in vista del trofeo Luigi Fagioli, che diventa decisivo per la conquista del titolo italiano di raggruppamento e quindi posso garantire che a Gubbio ci sarò regolarmente”.