Problemi al motore per Alessio Alcidi alla tappa di Monza del Mini Challenge
Non è stata una domenica facile per Alessio Alcidi della scuderia Speed Motor nella tappa del Mini Challenge sul circuito di Monza. Il pilota tuderte, assistito da Mini Roma by Caal Racing, esce con un quarto posto in gara 1 e un terzo in gara 2, che lo allontanano ulteriormente dal leader della classifica, Ivan Tramontozzi (autore di una doppietta che a questo punto potrebbe risultare decisiva per l’aggiudicazione del titolo 2016) e lo fanno scendere al terzo posto della classifica, superato dal duo Gianluca Calcagni-Filippo Maria Zanin. E dire che il responso delle qualificazioni era stato promettente per Alcidi: secondo tempo in 2’09”260, ad appena 248 millesimi da Tramontozzi. Il problema è che, in entrambe le gare, il motore della sua Mini Cooper ha accusato una perdita di potenza e quindi sono venute a mancare le condizioni per poter puntare alla vittoria; la prima affermazione di Tramontozzi è stata ottenuta sul filo di lana nei confronti di Fabrizio Ongaretto, che si è reso protagonista di un eccezionale recupero fino a tentare il sorpasso in dirittura di arrivo (non ce l’ha fatta per soli 34 millesimi di secondo); terzo Zanin, staccato di 8 decimi dal vincitore e quarto Alcidi a 2”618. La seconda impresa della domenica di Tramontozzi è maturata in rimonta, con anche l’ausilio della safety car: sorpasso all’ultimo giro a spese di Calcagni, battuto per 264 millesimi e terzo posto per Alcidi a 1”232. La nuova classifica vede Ivan Tramontozzi solido al comando con 155 punti, davanti al Calcagni e Zanin che salgono a quota 126 e scavalcano Alcidi che, terzo a 121, ha ancora qualche chance teorica di realizzare il miracolo nella tappa conclusiva del Mugello il 15 e il 16 ottobre prossimi, ma a questo punto dovrebbe ottenere il massimo e far leva anche sui risultati di Tramontozzi e degli altri due. “Alla fine siamo pure riusciti a limitare i danni – ha commentato un Alcidi poco soddisfatto – ma è ovvio che il risultato ci stia stretto, perché il nostro intento era quello di mirare al massimo obiettivo. D’altronde, in una pista come quella di Monza, nota per i suoi tanti rettilinei e quindi molto veloce, perdere potenza e quindi velocità significa non avere speranze. Sono ancora matematicamente in lizza, ma ho perso ulteriore terreno dalla testa e per giunta mi ritrovo al terzo posto. Darò il tutto per tutto al Mugello, con la speranza almeno di riprendermi all’ultimo tuffo la piazza d’onore”.