Lo Spino è sempre lo Spino, nel senso che riesce a distinguersi in ogni circostanza. È stato così
anche giovedì 9 giugno, dalle 12.00 fino al primo pomeriggio, quando sulla strada 208 – teatro da
oltre 50 anni della cronoscalata automobilistica – sono transitate le fiammanti vetture della
Modena Cento Ore 2016 impegnate nella tappa da Rimini a Firenze. I bambini delle scuole di
Pieve Santo Stefano hanno accolto i partecipanti sventolando il tricolore sulla linea di partenza e
anche lungo il tracciato gli appassionati non sono mancati, nonostante si trattasse di un giorno
feriale. Il magico effetto di questa salita si è ripetuto anche in una competizione, riservata di
nuovo alle auto storiche, che è suddivisa nelle sezioni della velocità e della regolarità, per un
totale di un centinaio di esemplari al via. La prova speciale che ha dato la consacrazione
agonistica al passaggio della Modena Cento Ore si è disputata sulla seconda distanza nella storia
della crono: quella di 6940 metri che dalla partenza conduce fino in pratica all’abitato di
Montalone, con la differenza data dal fatto che – una volta tagliato il traguardo – gli equipaggi
hanno subito proseguito per Chiusi della Verna, dove erano attesi per il pranzo delle 13.30. Ma lo
Spino ha subito lasciato il segno anche sull’organizzazione di questa manifestazione per
l’allestimento del percorso: una “voce”, quest’ultima, che già ha ricevuto gli apprezzamenti da
parte della Fia. Per ciò che riguarda le strade normali, quindi, l’allestimento dello Spino è
risultato il migliore ed è stata una enorme gratifica – alla sera in occasione della conviviale a
Firenze nelle sale di Palazzo Vecchio – leggere il suo nome e quello di Pieve e di altre località
correlate sulle tavole imbandite preparate per l’evento. L’ennesimo suggello al lavoro che porta
avanti la Pro-Spino Team.