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Il veneto Franco Bertò nuovo acquisto della Speed Motor di Gubbio

PRIMO ACQUISTO DELLA SPEED MOTOR PER LA STAGIONE 2018: IL VENETO FRANCO BERTO’ E’ ORA A TUTTI GLI EFFETTI UN PORTACOLORI DELLA SCUDERIA DI GUBBIO
Claudio Roselli 3 Gennaio 2018

Aveva finora preso parte a qualche gara con i colori della Speed Motor, ma con l’inizio del 2018 è entrato ufficialmente a far parte della scuderia di Gubbio. Si tratta di Franco Bertò, 56 anni, pilota oramai veterano della salita. Veronese di Bardolino, Bertò aveva iniziato a correre nel biennio 1988-89 con una Peugeot 205 per poi tornare al volante in pianta stabile dal 2000, quando ha ricominciato guidando per un paio di stagioni una Ford Sierra gruppo A, prima dei cinque anni con la Ford Escort Cosworth nella categoria “supersalita”. Nel 2007 abbandona le turismo per la Formula Arcobaleno e dal 2008 fino al 2016 consolida il binomio con la Formula Renault 1600, che gli regala le migliori soddisfazioni: due coppe di classe nel Campionato Italiano di Velocità in Montagna (Civm), diverse affermazioni nel Trofeo Italiano di Velocità in Montagna (Tivm), un titolo nazionale austriaco sfiorato per soli 3 punti nel 2015 e un trionfo nel campionato nazionale sloveno. Nel 2017, l’esperienza con la Norma M20 F (classe 2000 del gruppo E2-SC), vettura con la quale ha corso per la Speed Motor a Pedavena e ora si presenta ai nastri di partenza della nuova annata con la Formula Abarth F 010, prendendo parte sia al campionato italiano che a quello austriaco.

“Con molto entusiasmo – ha dichiarato Bertò – divento ora un componente della “famiglia” Speed Motor. La mia Formula Abarth monterà un motore Fpt Fiat già utilizzato in Formula 4 e rivisto dalla Fortech Racing Technology di Vicenza, portando la cilindrata a 1175 centimetri cubici con kit turbo rivisto. Con questa vettura (tutta italiana, con telaio Tatuus e motore Fiat), mi piacerebbe confrontarmi con i colleghi nazionali e austriaci nella classe fino a 2000 del gruppo E2-SS, dove già negli anni precedenti – con la Formula Renault 1600 e sempre con telaio Tatuus del 2002 – ho ben figurato, gareggiando ad armi pari con i colleghi della stessa cilindrata”.