Cronoscalate home 41ª Alpe del Nevegal  

Il trentino Christian Merli ha vinto la 41^ Alpe del Nevegal

Lo ha fatto a tempo di record, con autorità.
Roberto Bona 2 Agosto 2015

Dopo aver stravinto gara 1 con il nuovo record di 2.31.11, Merli ha fatto meglio in gara 2, abbassando nuovamente il record per percorrere i 5.500 metri che dal rettilineo di Caleipo si inerpicano fino all’Alpe in Fiore. Con 2.29.20 è il primo pilota della storia a scendere sotto il “muro” dei 2.30. Nel prestigioso albo d’oro dell’Alpe del Nevegal il campione trentino raggiunge, a quota quattro titoli, un altro grande delle cronoscalate: Ezio Baribbi. A rendere ancora più luminoso il trionfo di Christian Merli in Nevegal sono i piloti che lo accompagnano sul podio dell’edizione 2015: l’altro trentino Matteo Moratelli, secondo con la Osella PA 2000, grazie ad una grandissima seconda gara (2.37.35 per un crono totale di 17.25 superiore a quello del vincitore) e il trevigiano Denny Zardo, terzo, al debutto sulla Ligier JR 49 Bmw. Zardo, anche lui inseguiva il quarto trionfo sul Colle dei bellunesi, pur migliorando il proprio tempo in gara 2 (2.39.85, 2.38.60) non è riuscito a difendere la seconda posizione dall’attacco di Moratelli. Tutti e tre, comunque, molto bravi.
La top ten assoluta è stata completata dal quarto posto di Adolfo Bottura, su Osella Fa 30; dal quinto di Federico Liber, velocissimo con la Gloria C8P; dal sesto di Diego De Gasperi, su Lola Honda; dal settino, primo degli austriaci, di Andreas Gabat, su Ford Escort Cosowrth, vincitore nel 2014; dall’ottavo di Andreas Stollnberger, su Dallara F3; dal nono di Gino Pedrotti, su Formula Renault; dal decimo di Enrcio Zandonà, su Reynard Monoposto.
Ventiseiesimo assoluto, primo di classe E2B 1300, il primo dei bellunesi: l’alpagoto Domenico Dall’O’ su Radical Prosport.
L’ottavo Memorial “Mario Facca”, intitolato ad un grande protagonista dell’automobilismo bellunese degli anni ’50, ’60 e ’70, destinato all’autore del miglior tempo assoluto nella gara riservata alle auto storiche, è ritornato a Siena. Ad aggiudicarselo, secondo pronostico, è stato infatti Uberto Bonucci, su Osella Pa9/90, alla bella media di 116,7 km/h.
Nel Gruppo 1 il successo è andato all’austriaco Harald Mossler, su Styr Puch Bergspyder, unico dei concorrenti in lizza ad esaurire le due manche di gara con un tempo inferiore ai sette minuti (6.57.62). Mossler ha preceduto di 18.02 l veterano “Kabibo”, sulla imponente Mangusta De Tomaso; di 1.05.37 Marino Fochesato, su Fiat Abarth 1000 TC; di 1.06.33 Italo Sedran, su Saab Sedan V4; di 1.21.88 Fausto Liani, su Alfa Romeo Giulia.
Il Gruppo 2 ha visto il successo del marosticense Giampoalo Basso, su Porsche Rsr, in 6.35.33.
Basso, vincitore negli anni ’90 di un Rally Bellunese, si è lasciato alle spalle Rino Muradore, Ford
Escort Rs, di 7.35; Enrico Lena, Lancia Fulvia coupé, di 1.01.32; Giovanni Bottaretto, Pantera De
Tomaso, di 1.04.94; Luigi Pellanda, Bmw 1600, di 1.20.23.
Il trentino Remo De Carli, su Fiat X1/9 Dallara, non ha avuto rivali nel Gruppo 3, vinto con il crono di 6.37.40. Il podio è stato completato da Giuseppe Peo, su Porsche 911 SC, secondo, e Brunello Chiappini, Fiat X1/9, terzo.
Sul podio del Gruppo 4 con Bonucci sono saliti Giovanni Ambroso, Osella Pa9/90, in 6.22.88 e l’austriaco Roman Loinger, Su Audi Quattro S1, in 6.27.46.