Regolamenti

Ennesima puntata della querelle tra AciSport ed Enti di Promozione Sportiva

Dopo diversi anni di "pace armata" l'Acisport dà fuoco alle polveri bloccando una manifestazione autorizzata dal CONI con un esposto alla questura di Agrigento
Max Lo Verde 7 Marzo 2021

Domenica 7 marzo, all’Autodromo Valle dei Templi di Racalmuto (AG) c’era in programma la seconda prova del Campionato Nazionale ACSI organizzato dalla Scuderia Belpasso Corse presieduta da Orazio Casella. L’hotel del circuito era al completo, così come tutte le strutture ricettive della zona. Ma, come un fulmine a ciel sereno, il venerdì è arrivata una diffida (in realtà ne sono arrivate due) da parte della questura di Agrigento, motivate da un esposto presentato da Acisport. Oggetto dell’esposto la mancanza dell’omologazione dell’impianto da parte di Acisport e la mancata autorizzazione alla manifestazione sempre da parte di Acisport… ora ci sarebbe una espressione romanesca che calzerebbe a pennello per commentare l’esposto, ma, se pure al recente Festival di Sanremo (quello canoro.. non quello che piace a noi sull’asfalto) è stato ancora una volta sdoganato il turpiloquio, noi ci limitiamo ad un.. e quindi? Che c’azzecca? La manifestazione si doveva svolgere sotto l’egida dell’Ente di Promozione Sportiva AICS, era nell’elenco delle manifestazioni di preminente interesse nazionale pubblicato nel calendario del sito del CONI a cui, manco a dirlo, l’AICS (ed Acisport) devono fare riferimento, si sarebbe svolta a porte chiuse nel rispetto del protocollo anti contagio covid e riservata agli atleti ed ai loro accompagnatori, e soprattutto in un circuito, che è ben altra cosa dalle gare su strada che le modifiche all’art. 9 del codice della strada ha reso quasi impossibili da organizzare agli EPS. Tutta la documentazione, insieme alle polizze assicurative che coprivano l’evento, e l’omologazione del circuito da parte dell’AICS sono state immediatamente trasmesse via PEC al questore di Agrigento che però.. ha confermato la diffida. A questo punto l’annullamento era l’unica strada percorribile. Inutile dire che la cosa non può finire così e le carte bollate inizieranno a girare vorticosamente sui tavoli della procura di Agrigento già da lunedì. Si profilano due azioni distinte, una da parte dell’autodromo, l’altra dell’organizzatore, probabilmente supportato dall’AICS. A prescindere dal danno che è derivato dall’annullamento della manifestazione, va fatta chiarezza, e si spera una volta per tutte, su quali siano le competenze di Aci, degli EPS e soprattutto del CONI.

L’Aci, nel proprio Regolamento Nazionale Sportivo, all’art. 4 recita: “L’ACI è titolare sul territorio nazionale del potere sportivo automobilistico che gli proviene dalla FIA e che gli è riconosciuto dalla legge. L’ACI è la Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI per lo Sport automobilistico e, ai sensi dell’art. 2, comma 5 del decreto legislativo 8 gennaio 2004, n. 15, svolge l’attività di Federazione Sportiva secondo la disciplina prevista dal proprio ordinamento (d.p.r. 8 settembre 1950, n. 881 e successive modificazioni).”
All’art. 5 incalza: “L’osservanza del presente Regolamento Sportivo Nazionale (RSN) è obbligatoria per chiunque svolga attività nell’ambito dell’automobilismo sportivo.”
In buona sostanza, secondo l’Aci, se si vuole praticare automobilismo in Italia, a meno che non sia attività ludico ricreativa, devi farla con loro. Punto. La domanda a questo punto è: e gli EPS? Ed il CONI? Che senso ha consentire l’attività degli Enti di Promozione Sportiva se, secondo l’Aci, sarebbero “fuorilegge”? E che valore ha a questo punto il calendario delle “manifestazioni di preminente interesse nazionale” del CONI se il primo questore di turno lo tratta come fosse carta igienica? Nello stesso calendario ci sono inseriti eventi in altri circuiti italiani, come Magione (PG) ad esempio. Sono a rischio annullamento? I proprietari degli impianti e gli sportivi tutti hanno diritto alla chiarezza, perché se si chiarisce che in Italia vige un monopolio assoluto del motorsport da parte di Aci se ne prende atto e ci si regola di conseguenza. L’azione legale che il sig. Michelangelo Romano, responsabile del circuito Valle dei Templi, ci ha anticipato, oltre che a comprendere le motivazioni che hanno portato il questore ad ignorare la documentazione prodotta è orientata soprattutto a questo.

L’annullamento di un weekend rappresenta una perdita economica non recuperabile, e la struttura si regge in piedi solo grazie a questi introiti, se si chiarisce che gli EPS non possono organizzare gare in circuito e che il calendario delle “manifestazioni di preminente interesse nazionale” del CONI è carta straccia lui destinerà gli altri weekend assegnati al Campionato Nazionale AICS ad altre attività. Poi potrà anche scegliere se sottostare al monopolio Aci o esercitare il diritto di libera scelta (?) di imprenditore ed eliminare le gare di auto dal proprio impianto. Le risposte a questo punto interessano tutti. Soprattutto ai piloti che, diciamoci la verità, di questi atteggiamenti in linea con il “regio decreto del 1940” citato in qualche esposto ne hanno piene le.. scatole. Siamo nel 2021. O a qualcuno non è chiaro? Alla prossima.