Cronoscalate FIA Hill Climb Masters 2016 (Sternberk)  

Cubeda Corse brilla al FIA Hill Climb Masters 2016 con Giuseppe Aragona

La scuderia catanese protagonista in Repubblica Ceca nel gran finale della stagione europea delle cronoscalate grazie al portacolori calabrese, subito tra i migliori della sua classe all'esordio a Sternberk con la Peugeot 106
Ufficio Stampa 11 Ottobre 2016

Catania – Per la prima volta nella sua giovane storia la scuderia Cubeda Corse è stata brillante protagonista in una salita internazionale oltre i confini italiani. Domenica scorsa il team catanese diretto da Sebastiano Cubeda ha schierato Giuseppe Aragona nel FIA Hill Climb Masters, il gran finale della stagione europea delle cronoscalate disputato a Sternberk, Repubblica Ceca, con numerosi top-driver provenienti da tutto il continente.
Nonostante fosse all’esordio sul tracciato dove annualmente si svolge la salita Ecce Homo, valida per l’Europeo, e per l’occasione ridotto a 3,3 chilometri, il portacolori calabrese della scuderia etnea si è presto esaltato al volante della Peugeot 106 di classe E1-1600 con cambio Fastronik curata in collaborazione con papà Franco e per la parte elettronica dal preparatore calabrese Santino Pettinato.

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Aragona ha concluso con il secondo miglior tempo fra le auto della sua categoria e naturalmente ha potuto vivere anche l’atmosfera particolare del Masters voluto dalla federazione internazionale, che prevede anche presentazioni e parate con i piloti suddivisi in “nazionali” con relativa casacca e una Coppa per Nazioni: “E’ stata un’esperienza davvero particolare – racconta il pilota cosentino che ora risiede in Puglia -; sono felice di aver potuto rappresentare l’Italia insieme ad altri dieci piloti in un evento marchiato FIA che è un po’ la grande festa finale delle salite. A livello di competizione ho fatto un’ottima prestazione. Non è stato difficile adattarsi al tracciato, molto bello ed esaltante, sullo stile di quello di Gubbio, e abbiamo un po’ sofferto soltanto per le temperature dell’asfalto, piuttosto freddo e che quindi non ha aiutato l’effettivo warm up, anche per via delle caratteristiche tipiche del pacchetto tecnico che utilizziamo in Italia, dove siamo abituati a salite anche ben più lunghe. Alla fine l’importante è che l’ottimo riscontro cronometrico e il risultato siano arrivati e che ci siamo divertiti sia fuori dall’auto sia nel confrontarsi con così tanti colleghi europei del volante”.

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Foto Giuseppe Carrone