FIA Hill Climb Masters 2018 (Gubbio)  

Bilancio comunque positivo per la Speed Motor al Fia Hill Climb Master 2018 di Gubbio

OTTAVO TEMPO PER UN MICHELE FATTORINI ANCORA CON PROBLEMI ALL’OSELLA E QUARTO POSTO DI GRUPPO PER MARCO SBROLLINI. DIGNITOSI ADOLFO BOTTURA E VINCENZO OTTAVIANI. SOLO UNA PUNTA DI AMARO PER I RISULTATI NEL BILANCIO COMUNQUE POSITIVO PER LA SPEED MOTOR ALLA FESTA DEL FIA HILL CLIMB MASTER 2018 DI GUBBIO
Claudio Roselli 14 Ottobre 2018

GUBBIO – Una bella esperienza comunque, quella del Fia Hill Climb Master 2018 a Gubbio, per i piloti della Speed Motor che hanno indossato l’azzurro del team Italia, anche se i risultati hanno lasciato una punta di amaro sul tracciato del trofeo “Luigi Fagioli”, ridotto per l’occasione a 3310 metri. Ancora problemi per Michele Fattorini con la sua Osella Fa 30 Zytek: il 28enne di Porano è salito soltanto nella prima delle tre manche di gara, impiegando 1’22”73, che lo poneva al quinto posto assoluto, poi il suo tempo è stato l’ottavo della domenica, ma non è certo questo il punto. “Inconvenienti di natura elettrica che non riusciamo a risolvere – ha commentato un Michele Fattorini in preda allo scoramento – e seppure la vettura sia comunque andata forte, non rispondeva nella misura che ci attendevamo, per cui abbiamo preferito evitare le due salite successive per il timore di rompere qualcosa. Ora procederemo con l’ennesimo controllo stagionale su questa macchina”.

Sesto posto in gruppo CN – e quinto nella classe 2000 – per Adolfo Bottura con la Ligier Js 51: la manche migliore del trentino, quella valida ai fini della classifica, è stata la seconda in 1’34”90, mentre la prima e la terza sono andate in fotocopia, con 1’37”29 al mattino e 1’37”43 al pomeriggio. “Rimarrà pur sempre un fine settimana strepitoso – ha dichiarato Bottura – perché essere entrato a far parte della “nazionale” è stato motivo di grande soddisfazione, peraltro in un contesto reso ulteriormente bello dagli organizzatori, che hanno trasformato il Fia Masters in un evento sotto tutti i profili. Ottimo il lavoro del nostro capitano, Fiorenzo Dalmeri e contenti anche i piloti stranieri, che si sono distinti per la loro cordialità. Per ciò che riguarda la mia prestazione, ho avuto qualche noia con la carburazione e se al mattino non c’erano le condizioni ottimali a causa del clima più fresco, nel pomeriggio ha provveduto il filler sparso sull’asfalto a limitare la mia prestazione, altrimenti avrei potuto far meglio di quanto realizzato nella seconda manche”.

Podio sfiorato, nel gruppo Open Tcgt, per Marco Sbrollini con la Lancia Delta Evo: il pilota marchigiano non ha forzato la prima manche (1’39”24, comunque terzo tempo di raggruppamento), poi si è ripresentato con le gomme nuove e alla prima curva dopo la partenza si è scomposto, andando leggermente fuori pista con la ruota posteriore sinistra e alzando il tempo fino a 1’41”91. Al terzo tentativo, con obiettivo 1’36”, Sbrollini ha stoppato il cronometro a 1’37”47, quarto tempo di raggruppamento. “Sono andato un po’ sotto le aspettative – ha precisato Sbrollini – perché i “postumi” della botta di Pedavena, con gli effetti sulla scatola dello sterzo, si sono ripresentati all’improvviso e anche la piccola escursione in avvio della seconda gara è la diretta conseguenza di ciò: il volante era diventato molto impreciso. Ho fatto 1’37”47 in gara 3, ma c’erano le condizioni per scendere anche sensibilmente, per quanto la contentezza della partecipazione al Masters mi rimanga tutta”.

Dignitosa anche la prestazione di Vincenzo Ottaviani su Citroen Saxo, sempre nel gruppo Open Tcgt: 1’53”19 nella terza manche di gara, dopo l’1’54”40 e l’1’56”60 delle due precedenti. “Un piccolo fastidio al motore mi ha impedito di scendere fino a 1’50”, che era il mio grande obiettivo – ha detto Ottaviani – ma al di là dell’aspetto puramente agonistico questo fine settimana rimarrà per me indimenticabile: da puro appassionato, che correva inizialmente solo la gara di casa a Popoli, mi sono ritrovato inserito nell’olimpo europeo dei cronoscalatori. E poi la straordinaria parata di sabato: un’emozione indimenticabile. Essere arrivato a questo mi ripaga dei tanti sacrifici sostenuti e conclude un’annata senza dubbio positiva. Grazie alla Speed Motor e al presidente Tiziano Brunetti per l’opportunità che mi è stata offerta”.

Vetrina doverosa per Gianni Urbani, eugubino doc: il portacolori della Speed Motor è stato l’ambasciatore della situazione al volante della sua Osella Pa 21/S Honda, con la quale ha recitato il ruolo di apripista per i prototipi. Chiosa finale del presidente, Tiziano Brunetti: “Non abbiamo conquistato l’alloro come avvenuto nel 2014 (terzo posto assoluto per Paride Macario n.d.a.), ma è pur vero che siamo stati protagonisti attivi di una eccezionale kermesse, con quattro piloti in azzurro e un quinto, Urbani, che moralmente era in gara anche lui. Nel secondo posto dell’Italia alla “Nations Cup” c’è quindi anche il nostro contributo: quanto basta per chiudere la parentesi con un sorriso”.