65ª Trento Bondone, le interviste di fine gara
Simone Faggioli (1° classificato) «Sabato siamo riusciti a fare solamente una prova, ma avevo visto che la macchina andava molto bene. In questo senso, ci è servita molto l’esperienza maturata lo scorso anno. Abbiamo lavorato su quei dati e oggi la vettura è stata fantastica: avevo un avantreno perfetto e una grande trazione. Ringrazio Norma e Pirelli per il gran lavoro svolto. Ho optato per delle gomme con mescola soft e ne è uscito un tempo incredibile. Ringrazio tutti e un grazie lo dedico anche a me stesso, perché penso che il nuovo record sia destinato a resistere per qualche anno. Un plauso, infine, va fatto anche agli organizzatori, perché non è facile gestire una gara così lunga. Per me è la più bella d’Europa: come diceva Mauro Nesti, questa è “l’università della salita”. Un pensiero che condivido. Ora sono salito a quota sette vittorie alla Trento-Bondone, ma le nove di Nesti sono ancora lontane. Non sarà facile raggiungerlo».
Domenico Scola (2° classificato) «Sono soddisfatto per il risultato finale, meno per il tempo di gara. Sabato ho potuto fare solo metà prova e fin da subito ho accusato problemi tecnici al propulsore, che si sono riproposti anche in gara. Il pensiero principale era quello di portare la macchina all’arrivo per la classifica assoluta del Civm. Purtroppo il responso cronometrico non è stato soddisfacente, ma va anche detto che questa è solamente la mia seconda partecipazione alla Trento-Bondone, una gara in cui l’esperienza è un fattore molto importante».
Christian Merli (3° classificato) «Sapevo che sarebbe stato difficile tenere il passo di Faggioli, ma in questo weekend me ne sono successe di tutti i colori. Il motore ha cominciato ad andare a sette cilindri anziché otto fin dal primo tratto ed è stato un mezzo calvario. Il tempo di Faggioli era inarrivabile, ma sicuramente avrei potuto fare di meglio. Visti i problemi alla macchina, sarebbe stato da non partire nemmeno per evitare rischi, ma la Trento-Bondone è una gara a cui non mi sento di rinunciare: ho rischiato, tenendo d’occhio le temperature, e ho portato a termine la mia prova. Non so ancora quale sia l’origine del problema. Forse una candela, anche perché se fosse stato qualcosa di grave difficilmente sarei arrivato al traguardo».
Federico Liber (4° classificato) «La mia Gloria C8P Evo ha resistito molto bene al grande caldo, anche se è stata dura arrivare in cima. Non avendo potuto fare la seconda prova sabato a causa della pioggia, ho fatto fatica a mettere a punto la macchina e ho sofferto un po’ di sottosterzo. Posso comunque essere soddisfatto: ho una macchina nuova, con due sole gare di prova alle spalle. Va bene così, anche se il quarto posto lascia sempre un po’ di amaro in bocca».
Paride Macario (5° classificato) «Riuscire a entrare nella top five alla seconda partecipazione alla Trento-Bondone è un risultato che non può che farmi contento. La macchina va benissimo e ho trovato un ottimo feeling con il mio team. Ora devo prendere un po’ più di fiducia con il mezzo e imparare a interpretare meglio questa gara. La difficoltà principale sta nel gestire il ritmo: se attacchi troppo rovini le gomme in fretta e al traguardo paghi il conto».
Diego Degasperi (6° classificato) «Il risultato, classifica alla mano, è buono. Poco sopra i 10 minuti. Purtroppo ho rotto un cerchio ancora nella prima metà di gara e ho fatto dieci chilometri con il timore di aver bucato. Fortunatamente non ho compromesso la mia prova e, a maggior ragione, posso essere contento».
Matteo Moratelli (7° classificato) «Pensavo di riuscire a migliorare molto di più il tempo delle prove di sabato, ma invece, nonostante un treno di gomme nuove, ne è uscito un non esaltante 10’04”. Purtroppo la macchina scivolava molto di più e i freni davanti continuavano a bloccare. Il sogno di scendere sotto il muro dei 10 minuti è rimandato all’anno prossimo, ma devo tener presente che è solo la terza gara per me con questa macchina. Con un po’ di esperienza in più l’obiettivo è raggiungibile».
Achille Lombardi (8° assoluto e 1° classificato gruppo CN) «Ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato e quindi non posso che essere contento della mia prova, anche se sono dispiaciuto per un piccolo incidente avvenuto al momento dell’allineamento. Mi sono distratto un attimo mentre stavo scaldando le gomme e ho toccato un muretto, danneggiando la campanatura e la convergenza. Proprio per questo non pensavo di riuscire a fare il tempo che ho fatto».
Adolfo Bottura (9° assoluto) «Quella di oggi è stata la mia prima Trento-Bondone a bordo di una Osella. Purtroppo sabato abbiamo potuto fare solamente una sessione di prova e non sono riuscito a risolvere al meglio i problemi legati alle gomme e all’assetto. Praticamente ho testato in gara le ultime modifiche fatte e sono soddisfatto del mio risultato. Ho condotto una gara aggressiva, dando il massimo di quello che si poteva dare e ho raccolto molte risposte positive dalla macchina. Ho quasi eguagliato il mio record personale e sono rientrato nella “top ten”. Ho centrato il mio obiettivo».
Tiziano Nones (12° assoluto e 1° classificato gruppo A) «La vittoria di gruppo rappresenta per me una grande soddisfazione. Sono salito sulla macchina solamente giovedì, facendo 6 km di test prima delle prove di sabato e della gara odierna. Vista la scarsa conoscenza del mezzo, penso di aver fatto una gara perfetta e l’ho capito quando sono arrivato al tebellone luminoso dei tempi: ho visto il mio, poi quello dell’amico e rivale Giorgio De Tisi. Quando ho capito di averlo battuto ho esultato. Sinceramente non mi aspettavo di riuscire ad abbassare così tanto il crono fatto registrare in prova, soprattutto perché faceva molto caldo. Pensavo che le gomme avrebbero sofferto di più: stamattina prima del via ho scelto le slick e, a fronte del risultato, penso di aver fatto la cosa giusta».
Giorgio De Tisi (24° assoluto e 2° classificato gruppo A) «Era ora che Nones riuscisse a battermi. Scherzi a parte, io sono contento così. Ho cercato di dare un po’ di spettacolo e ho lasciato sicuramente qualche secondo per strada, ma mi sono divertito e spero che il pubblico si sia divertito altrettanto. Sono contento per la vittoria di Nones: è un amico ed è riuscito a fare davvero un bel tempo. L’asfalto era più scivoloso di sabato, anche se sono partito con gomme nuove».
Marco Cristoforetti (19° assoluto e 1° classificato gruppo GT) «Sono felicissimo. Il mio 10’49” è un tempo che ha sorpreso in primis me stesso. Non credevo di riuscire ad andare oltre un 10’55”. Avevo una macchina perfetta, messa a punto dall’amico Giuseppe Ghezzi, che tra l’altro è arrivato secondo nel mio stesso gruppo. Ho fatto un po’ di fatica nella parte bassa, dove si scivolava molto di più, mentre da Sardagna in poi è andata molto meglio. La tenuta era migliore e si poteva forzare. Voglio complimentarmi anche con il pubblico della Trento-Bondone: ogni anno c’è sempre più gente».
Giuseppe Ghezzi (29° assoluto e 2° classificato gruppo GT) «Per me era la seconda volta alla Trento-Bondone. Nel 2013 fermai il cronometro sul tempo di 11’22”, ora 11’06”. Avevo la stessa macchina del mio amico Marco Cristoforetti: sono contento di essere arrivato secondo di gruppo dietro di lui e soprattutto di aver tenuto dietro le Ferrari. Mi ha impressionato la marea di gente che c’era lungo il percorso, una cosa incredibile».
Maurizio Pioner (4° classificato gruppo A e 1° classificato A3000)
«Dopo 10 anni con la Mitsubishi, seppur un po’ a malincuore, sono passato a una fantastica Ford Fiesta Wrc, che ha debuttato in salita con me. Mi sono divertito, sono soddisfatto della mia prestazione e penso che questa macchina, con un pizzico di esperienza in più, possa arrivare al livello della Wrc 2000. La cosa che più mi ha impressionato è il colpo d’occhio offerto dal pubblico, che penso sia una delle cose più belle di questa gara».
Fulvio Giuliani (1° classificato gruppo E1) «La Trento-Bondone è una gara importantissima, a cui tengo molto. Ormai, anche se sono di Bologna, ho molti amici qui e mi sento un po’ trentino. Vincere la propria categoria in una gara come questa ha sempre un sapore particolare, anche se il risultato più grande penso lo abbia centrato la Scuderia Trentina, che è riuscita a preparare un percorso impeccabile sotto il profilo della sicurezza. Obiettivamente faccio fatica a fare una critica agli organizzatori».
Luca Mazzalai (1° classificato gruppo E2/B) «Mi sono tolto davvero una bella soddisfazione, perché è la prima volta che guido questa macchina, una Osella PA21 1600, che è molto impegnativa. Non ho forzato troppo perché la tenuta non era ottimale, ma mi sono comunque divertito e sono contento del mio risultato, soprattutto visto che avevo di fronte un avversario più esperto di me come Andrea Drago. È la ventesima Trento-Bondone che faccio e spero di riuscire a fare anche la ventunesima. Perché la Trento-Bondone è la Trento-Bondone».
Walter Gottardi «Ho fatto la mia prima Trento-Bondone nel 1997 e ogni volta è un’emozione nuova. Sono rimasto impressionato dalla marea di gente che ho trovato sul percorso. Una cosa incredibile, che va vista anche come un segnale importante per il nostro movimento. I trentini hanno dimostrato che c’è desiderio di sport e di grandi eventi. La Trento-Bondone è uno di questi: la cronoscalata per eccellenza, forse la più spettacolare in assoluto».