Gianni Urbani e Andrea Palazzo dominano CN e Racing Start Cup, Paolo Biccheri e Lodovico Manni vincono le classi di cilindrata e gli altri (Deborah Broccolini, Damiano Manni e Michele Fattorini, vittima dell’acqua) salgono sul podio
GUBBIO – Gianni Urbani e Andrea Palazzo su tutti, con la vittoria di gruppo; a livello di classe, primo posto per Paolo Biccheri e per Lodovico Manni, secondo per Deborah Broccolini e per Damiano Manni e terzo per un Michele Fattorini vittima della pioggia, che ha condizionato la fase finale di gara 1, lasciando il segno sul fondo stradale anche per buona parte di gara 2, ma soprattutto ridisegnando in maniera incerta e imprevedibile la classifica assoluta della cronoscalata umbra. Speed Motor in bella evidenza con i suoi piloti nella 60esima edizione della gara di casa, il Trofeo Luigi Fagioli, sesta tappa del campionato Super Salita 2025 che è andata in scena sui 4150 metri della Gubbio-Madonna della Cima.
Apertura doverosa per Gianni Urbani, “driver” di Gubbio: il veterano della scuderia del “puma” ha festeggiato la 42esima partecipazione personale lungo la Gola del Bottaccione conquistando l’assoluto nel gruppo CN davanti al campione in carica Alberto Scarafone, che ha salutato Gubbio con un altro titolo tricolore in tasca, il quarto della serie. È stato un gran duello, quello fra le due Osella Pa21/S: Urbani si è aggiudicato entrambe le gare con i tempi di 1’53”63” (1”05 sul frusinate) e di 1’55”78 (soltanto 34 centesimi) con l’asfalto praticamente già asciutto; il 3’49”41 lo premia per 1”39. Ed è stato assalito anche da una punta di commozione: “Quando si vince non c’è nulla dire da dire – ha dichiarato Urbani – e la mia macchina è andata benissimo su un asfalto scivoloso in entrambe le gare. A rendere ancora più corposo questo mio risultato, il fatto di essere stato l’unico ad aver battuto Scarafone nel corso della stagione”. Auto cambiata (dalla Mini Cooper alla Peugeot 308), ma risultato identico nella Racing Start Cup per Andrea Palazzo, che ha bissato l’assoluto di gruppo ottenuto nel 2024.

Andrea Palazzo
Il 30enne pugliese ha dominato entrambe le manche: degno di rilievo il 2’01”35 del mattino e pur sempre significativo il 2’11”55 successivo, che fanno 4’12”90. Il solo Giovanni Tagliente su Mini John Cooper Works è riuscito in qualche maniera a rimanergli in scia, non dimenticando il testacoda all’ultimo tornante di gara 1 che ha messo fuori gioco la Peugeot 308 di Anna Maria Fumo. “Un’impresa costruita con il tempo di gara 1 – ha ricordato Palazzo – ma perfezionata in una gara 2 nella quale era importante stare attenti alle condizioni del percorso. Mi sono divertito cogliendo un buon risultato: il meteo non mi ha permesso di abbassare il tempo, ma va bene lo stesso e grazie al mio team, l’A.C. Racing Technology”. Trofeo Luigi Fagioli non fortunato invece per Michele Fattorini, atteso all’esordio con la Picchio P6 nella E2SH: il lavoro portato avanti dopo le prove ufficiali stava producendo i suoi frutti, ma l’acqua che era già cominciata a cadere nel tratto finale gli ha giocato un brutto scherzo all’ultimo tornante, quando si è girato e ha chiuso in 2’15”40 al quinto posto di raggruppamento.
La rivincita se l’è presa allora sotto il sole del pomeriggio, piazzando il terzo tempo in 1’54”34, a soli 33 centesimi dalla Lamborghini Huracan di Rosario Iaquinta in un lotto che ha visto davanti a tutti la Fiat X 1.9 di Manuel Dondi. Il 4’09”74 totale significa tuttavia quarto posto di gruppo per il pilota di Porano, che si consola con il terzo nella classe oltre 3000 e con le prime buone indicazioni giunte dalla vettura. “Il grande rimpianto è ovviamente quello del mattino – ha precisato Fattorini – perché stavamo per raccogliere i frutti dell’intenso lavoro del week-end. Sono convinto che sarebbe uscito fuori un gran tempo, con il quale battezzare al meglio il debutto della Picchio. In gara 2 mi sono concentrato più sulla raccolta di dati relativi all’auto che ad altro: pur non rischiando, sono andato molto vicino a Iaquinta, quindi vuol dire che i margini di miglioramento ci sono”. Rientro all’agonismo con un dignitoso secondo posto nella Tcr Dsg per Damiano Manni con la Volkswagen Golf Gti. Al 2’03”95 iniziale, somma il 2’13”39 di gara 2 e quindi si congeda con un 4’17”34 che non è servito per contrastare la leadership di Antonio Scorza su Audi Rs3. “Sono contento perché è stata la prima volta che ho guidato una Tcr e su un tracciato complicato – ha premesso Damiano Manni – e perché vi è stata una continua progressione dal sabato mattina, fino a stare tutto sommato a contatto con Scorza. Ho anche commesso degli errori nella manche iniziale, dovuti ancora a una conoscenza non perfetta del Golf”. Nella Racing Start Plus, quarta gara stagionale e quarta vittoria di classe nella 2.0 delle aspirate per Paolo Biccheri su Alfa Romeo 147 Cup, nonostante un sabato poco propizio a causa dei problemi alla frizione.

Deborah Broccolini
È stata una sfida a tre, separati da appena 66 centesimi di secondo dopo gara 1: Gianluca De Masi avanti con la Renault Clio Rs, Matteo Bommartini su Honda Civic Type R secondo e Biccheri a ruota. Nella scalata bis, non c’è stata storia: Biccheri, con il tempo di 2’24”24, ha lasciato quasi 6” a De Masi e oltre 9” a Bommartini, ribaltando la graduatoria in suo favore con il responso complessivo di 4’35”17. “Intanto – parole dell’eugubino – abbiamo fatto i miracoli o quasi in nottata per risistemare la frizione. In gara 1 sono entrato troppo forte al primo tornante e al curvone, il che mi è costato in termini di secondi. Anche in gara 2 avrei potuto fare di più, ma è andata di lusso”. Rilevante la prestazione di Deborah Broccolini nella classe 1.6 turbo: la “dama di ferro” della Speed Motor, autrice dapprima – con la sua Mini John Cooper Works – di un 2’17”04 comunque distante dal tempo del forte Giacomo Liuzzi (stessa vettura), si è riscattata in gara 2 con un 2’27”62 che è stato inferiore di 1”30 nei confronti del responso fatto registrare dal fasanese, quindi per lei vittoria di manche e onorevole seconda piazza finale. Un successo dal punto di vista morale e il suo era il volto della felicità: “Sono contentissima – ha risposto sorridendo la Broccolini – tanto da non avere parole. Il solo pensare di essere arrivata davanti a una “icona” della velocità in montagna come è Liuzzi, che mi ha anche fatto i complimenti, è motivo davvero di gioia”.
Con assieme il terzo posto assoluto fra le donne dietro Selina Prantl e Anna Maria Fumo. E non è finita: nella Racing Start, davvero straordinaria l’impresa di Lodovico Manni, vincitore al photofinish nella classe 2.0 delle aspirate con la Renault Clio Rs: secondo a 6 decimi dalla Honda Civic Type R di Giulio Panteghini, il tuderte – che in gara 1 è salito in 2’17”09 – ha osato di più sul fondo umido del pomeriggio e il suo 2’33”01 (con totale di 4’50”10) gli ha permesso di battere nell’aggregato il diretto avversario per appena 2 centesimi di secondo. “Senza dubbio, il fondo bagnato può essere stato un vantaggio, nel senso che la Clio in queste condizioni è più performante – ha sottolineato il maggiore dei fratelli Manni – ma è anche vero che sono andato forte, nonostante l’asfalto scivoloso. Ho visto che vi erano i presupposti per battermela con Panteghini: eravamo vicini e allora ho spinto di quel tanto sufficiente per sopravanzarlo. Lo scorso anno persi il primo posto per 7 centesimi, stavolta me lo sono preso per 2”. Era ottimamente piazzato al terzo posto, nell’affollatissima classe 1.6 (ben 21 i classificati), l’altro pilota di Gubbio, Daniele Agostinelli su Citroen Saxo, che aveva fermato il cronometro a 2’20”56, a 1”45 dal leader momentaneo Riccardo Pascolini sulla stessa vettura. Il fondo bagnato in fase di asciugatura ha riscritto un altro verdetto, con il 2’44”49 e che ha fatto perdere ben sette posizioni ad Agostinelli, finito decimo in 5’05”05.
Fuori dal podio in gara 2 l’eugubino Lanfranco Pastorelli nella classe TC700, periodo H1, del II Raggruppamento delle Auto Storiche, in lizza per la 37esima Coppa Città di Gubbio e per il campionato Civsa. Con la sua Fiat Giannini 650 Np, Pastorelli era terzo dopo la salita del mattino con il tempo di 2’32”02. Il fondo bagnato del pomeriggio (pur con la pioggia cessata) ha avuto la sua influenza: 3’11”82, per un totale di 5’43”84 che lo ha fatto scendere al quarto posto a causa della concomitante performance di Alessandro Pieroni, che ha impiegato quasi 9” in meno lungo i 4150 metri del tracciato e Pastorelli ha mancato il gradino più basso nella somma dei tempi per 3”46, a beneficio di Andrea Buttura.
“Direi che il bilancio sia da considerare ottimo – ha chiosato il presidente Tiziano Brunetti – se non altro per aver primeggiato in due raggruppamenti e per aver salito tutti i gradini del podio nelle graduatorie di classe e con quasi tutti i tesserati in gara. La 60esima edizione del Trofeo Luigi Fagioli, gara che assume da sempre un’importanza particolare, è stata trionfale anche per la Speed Motor e grazie come sempre ai piloti e ai collaboratori che hanno rappresentato al meglio l’immagine della nostra scuderia”.