L’importanza della tecnologia nelle vetture moderne
La tecnologia e ambiente è un binomio ormai indissolubile e sempre più spesso sentiamo parlare dell’importanza della scienza e della tecnica al servizio del Pianeta.
L’obiettivo prefissato dall’Unione Europea è quello di ridurre le emissioni di CO2 e contribuire all’abbassamento del riscaldamento globale di 1,5 gradi entro il 2030. In questo senso la tecnologia può sicuramente venirci in aiuto se correttamente applicata.
Fra tutte le applicazioni, questa troverà ampio sfogo nel settore automobilistico, poiché uno dei più colpiti dalle riforme europee in merito di emissioni di anidride carbonica. Ma facciamo un passio indietro: in che modo questa può servire per salvare il Pianeta?
La tecnologia è già presente nelle nostre vite, in una misura mai sperimentata dall’essere umano prima: ogni settore di vita quotidiana è permeato da questa, addirittura lo svago. Quante volte preferiamo rimanere incollati ad un’app per intrattenerci, o allo schermo della tv per guardare film in streaming?
Anche le attività che prima si svolgevano face-to -face, fisicamente, sono praticamente scomparse e questo deve farci se non altro riflettere. Pensiamo al gioco, mezzo principale di intrattenimento, prima divenuto “videogame” e oggi ancora migliorato e destinato a cambiare sfociando in Metaversi virtuali che mischiano elementi di reale e che in futuro potrebbero essere delle piazze di ritrovo per le persone-avatar. Un altro esempio potrebbero essere i casino live, divenuti un mezzo di intrattenimento completamente virtuale distaccato dal concetto di luogo fisico.
Diminuzione delle emissioni di Co2 per le vetture di ultima generazione, ma non basta, il futuro è elettrico (forse). Il caso Astron
Dalle prime vetture a benzina ad oggi il passo è stato davvero enorme. Il primo grande cambiamento lo abbiamo sicuramente avuto con il passaggio alla marmitta catalittica o “catalizzatore interno” in gergo tecnico, servito a ridurre le emissioni di anidride carbonica in tutta Europa. Poi è stato il turno dei motori “diesel”, oggi invece bisfrattati perché parrebbe essere risultati più inquinanti di quelli a benzina di ultima generazione, tanto da essere quasi banditi.
Nel tempo però la tecnologia ci ha comunque permesso di ridurre drasticamente le emissioni di gas di scarico dannosi, ma oggi questo sembrerebbe non bastare più. Verità o semplice focus su un business diverso che promette profitti maggiori? Certamente né l’elettrico né il benzina hanno per ora risolto tutti i numerosi dubbi che attanagliano in molti, sull’origine delle fonti: litio e materiali da estrazione per le batterie e petrolio (con conseguente generazione del fenomeno fracking) per la fazione benzina.
Per decenni nessun governo ha “mosso un dito”, addirittura i Paesi più importanti del mondo hanno infranto numerose volte gli standard prefissati per i gas serra pro-capite, in nome del profitto economico (solita vecchia storia, purtroppo). Oggi invece sembrerebbe esserci un cambio di rotta e se le case automobiliste si concentrano sull’elettrico, da qualche parte, qualcuno fa studi in controtendenza, come quelli di “Astron Aerospace” che ha introdotto l’Omega 1, un rivoluzionario motore auto che potrebbe cambiare le sorti del benzina. Le sue emissioni sarebbero infatti quasi nulle. Già messo in crisi dal grande Dragone Cinese, il settore automobilistico europeo, si trova ora alle prese con il cambio di rotta chiesto dall’Europa.
La tecnologia in questo senso, può venirci in aiuto, poiché secondo gli studi di Astron Aerospace, brevettando un nuovo sistema di propulsori termici, a basso contenuto di veleni dannosi per l’aria, il futuro del motore a scoppio non sarebbe spacciato. Il segreto sta nel “dividere” con una coppia di camere di combustione e una “pre-camera”, la miscela fresca in entrata, dai gas di scarico roventi, per far sì che i resti inquinati dello scoppio rovente non vadano a “sporcare” la nuova miscela del ciclo successivo, reimmettendoli nell’ambiente. Il segreto è quindi quello di scindere le fasi del motore a scoppio tradizionale, in modo tale che in fase di “scarico” non ci siano quantitativi di ossido di azoto come nel motore di qualsiasi vettura moderna (seppur questo presente sempre in quantità minore rispetto i motori del passato).
Nel frattempo però molte nazioni al mondo stanno lanciando sul mercato le proprie vetture elettriche, spesso organizzando open day e cercando di avvicinare anche i compratori medi , come già detto, scettici per prezzi e prestazioni, cercando in tutti i modi di accaparrarsi il mercato, per adesso un mercato che resta “d’élite”, visto il listino prezzi delle elettriche. Grande scalpore è stato fatto per esempio dall’auto futuristica vietnamita “Vinfast” dell’omonima casa automobilistica, nata ad Hanoi nel 2017 inizialmente quotata al Nasdaq più di Bmw, Mercedes e Ford.
Il fascino dei motori non è però ancora scomparso e gli scettici dell’elettrico si schierano in suo favore: sono tante le manifestazioni automobilistiche che ogni anno creano giri di affari notevoli e attirano turisti da tutto il mondo e molte di queste sono organizzate in scenari mozzafiato come la famosa scalata di Erice, corsa automobilistica giunta alla sua 66esima edizione che si svolge in Sicilia ogni anno.