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Automobilismo dal passato al presente con la presentazione di un libro dedicato al Rally Vallate Aretine

L’occasione era costituita dalla presentazione del volume di “Etrusco”, pseudonimo di Adriano Gradi e di Marcello Basagni, ma alla fine si è trasformata in due ore di ritrovo fra piloti, commissari, giornalisti, amici e appassionati in un paese che vive anche di automobilismo: Pieve Santo Stefano.
Ufficio stampa Pro Spino Team 21 Novembre 2016

“Rally delle Vallate Aretine, dal passato …il presente”; questo il titolo del libro, che integra testi e foto con un’alternanza pressoché regolare. Un delizioso documento cartaceo, supportato nella circostanza dalla proiezione di eccezionali immagini d’epoca, che vanno dai primi anni ’60 fino all’edizione 2016 dello Spino, immortalata dal volo dei droni. L’appuntamento era al teatro comunale “Giovanni Papini” di Pieve, con moderatore Leonardo Todisco Grande e animatore di riferimento Adriano Gradi, che del Comune valtiberino è stato anche sindaco e uno dei fondatori della nota cronoscalata che si corre dal 1965. “Più che un libro, abbiamo pubblicato una sorta di caleidoscopio – hanno precisato Gradi e Basagni – perché a quell’epoca abbiamo collegato anche fatti di costume e persino le inserzioni pubblicitarie”. Un’epoca di pionieri della specialità, perché le vecchie “Topolino” e le Fiat 1100 venivano riadattate e correvano con i numeri di gara assegnati in base all’orario di partenza; notevole era la partecipazione del pubblico in quegli anni lungo le strade per vedere impegnati al volante conduttori che vestivano in giacca e cravatta, abiti rigorosamente indossati la domenica. Era il 1961 quando si disputò la prima edizione e nel 1963 venne fondata ad Arezzo la scuderia Chimera, poi il Rally è stato ripreso nel 2011 dalla scuderia Etruria. Alle vicende agonistiche, è stata collegata una serie di inevitabili aneddoti di allora e di figure cardine che hanno avviato in provincia la tradizione dell’automobilismo sportivo, con prosecuzione attraverso il rally Alpe della Luna e la Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino sul versante delle cronoscalate. Un paragrafo è stato dedicato anche a Luca Cordero di Montezemolo, il quale proprio su una curva dello Spino (che a Pieve gliel’hanno di fatto intitolata) sfasciò la Fiat 124 Spider durante una prova speciale del rally Alpe della Luna, prima di passare la parola all’ingegner Luca Marmorini, aretino anche lui – proveniente da un illustre passato con la Ferrari dei tempi migliori, che ha appagato le curiosità tecniche dei presenti, precisando che adesso si è dedicato alle moto – e di seguito far entrare in campo Mario Carafa, cronista di punta delle salite storiche, che ha spiegato il trend del movimento legato alle auto d’epoca, tornate protagoniste nelle corse in montagna. Parte finale riservata allo Spino, alla sua storia, ai suoi protagonisti, alla cultura creata e all’importanza nel suo rapporto con Pieve, alle sue vicissitudini e anche a due particolari curiosi: la denominazione del valico, dovuta alla presenza in cima di una siepe di biancospino e l’episodio che avrebbe determinato la nascita della gara, ovvero una corsa in auto di Adriano Gradi assieme al guardiacaccia Mastacchi, che aveva scoperto dei bracconieri; insomma, una cronoscalata “suggerita” da un inseguimento. Infine, il futuro della crono, con la Pro Spino Team e il suo presidente, Alessandro Pigolotti, intenti a preparare l’edizione numero 45 di sempre e l’ottava storica, che confermerà la propria validità tricolore in attesa di recuperare le auto moderne e di preparare la nuova scalata al Civm. A giorni conosceremo le novità, compresa quella della data di svolgimento, che potrebbe rientrare nella seconda quindicina di giugno.