A Sakhir arriva il trionfo che riporta la Scuderia di Maranello sul tetto dell’endurance mondiale.
Ferrari è di nuovo campione del mondo. Le 499P hanno conquistato il titolo WEC 2025 con una vittoria memorabile nell’ultima prova in Bahrain. Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen hanno firmato il successo decisivo, coronando una stagione perfetta insieme ai compagni Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi.
Sabato 8 novembre, il deserto di Sakhir ha fatto da cornice a una delle pagine più belle della storia recente Ferrari. Dopo otto ore di gara, la 499P numero 50 — Fuoco, Molina, Nielsen al volante — ha tagliato il traguardo davanti a tutti, regalando alla Scuderia di Maranello il titolo mondiale costruttori.
Dietro quel risultato, però, c’è molto più di una vittoria di tappa: c’è una stagione intera costruita con pazienza, gara dopo gara. La sorella numero 51, affidata a Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, ha portato punti pesanti in ogni appuntamento, giocando un ruolo fondamentale nel consolidare la leadership in classifica.
Dalle notti fredde di Spa, dove arrivò la prima affermazione dell’anno, fino al trionfo a Le Mans che aveva già fatto presagire il colpo grosso, la Ferrari ha mostrato una costanza impressionante. In Bahrain, l’ultimo tassello è andato al suo posto: una strategia pulita, un passo gara impeccabile e la lucidità dei piloti nei momenti chiave.
A fine gara, il team principal Antonello Coletta non ha trattenuto l’emozione:
«Questo titolo vale tantissimo. È il frutto di anni di lavoro, di notti passate in fabbrica, di fiducia reciproca. Abbiamo dimostrato che la Ferrari può vincere anche nell’endurance, non solo in Formula 1».
Nel paddock si respirava l’aria delle grandi imprese. «Siamo una squadra vera», ha aggiunto Antonio Fuoco. «Ognuno ha fatto la sua parte, e questo successo è di tutti: meccanici, ingegneri, piloti».
Le ragioni del trionfo? Tante, ma chiare. La 499P ha mostrato un equilibrio perfetto tra potenza e affidabilità: una vettura capace di reggere il passo anche nelle condizioni più difficili, grazie a un lavoro di sviluppo costante a Maranello.
La stabilità della line-up piloti, identica a quella del 2024, ha permesso di consolidare affiatamento e comunicazione, due elementi decisivi quando si corre per ore al limite. Anche la strategia ha fatto la differenza: soste ai box perfettamente sincronizzate e una gestione gomme quasi chirurgica, mentre i rivali di Toyota e Porsche faticavano a mantenere lo stesso ritmo.
Con questa vittoria, Ferrari non solo chiude un cerchio, ma ne apre un altro. Il titolo mondiale WEC 2025 segna il ritorno definitivo della Rossa ai vertici dell’endurance internazionale, riportando alla mente le imprese degli anni Sessanta, quando Maranello dominava Le Mans.
Ora lo sguardo è già proiettato al 2026. Si parla di evoluzioni tecniche per la 499P e di nuovi obiettivi sportivi, con un chiaro messaggio: la Ferrari è tornata per restare.