TRENTO – Se pensa al 2024, anno del suo epocale debutto-successo nella gara più dura del continente, sorride amaro.
Ma se guarda al presente con lucidità e concretezza, la sua due giorni della Trento-Bondone appena trascorsa merita invece senza indugio alcuno, un altissimo voto in pagella. Nessuna conseguenza fisica dopo 52 durissimi km guidati ad alto livello, sono a prescindere la nota più lieta per il talento di Melilli, che ha definitivamente capito che il suo percorso di recupero fisico sia stato condotto al meglio.

Fazzino aveva due obiettivi agonistici a disposizione e li ha centrati entrambi: ha trionfato nella classe 2000 al debutto con una macchina impegnativa al Bondone e mai gestita prima per così tanti km di gara come la #TurbOsella ed ha chiuso la TOP5 assoluta al cospetto di avversari al top, non solo in ambito italiano. Una prova di maturità insomma, di elevatissimo peso specifico.
Nell’attesa che la sua nuova PA30 prenda completamente forma nelle officine del fido tuner PACO74, il pilota supportato dalla Ecogest srl e dal Comune di Melilli Terrazza degli Iblei, ha dato prova del suo valore non solo in termini squisitamente velocistici ma anche mentali, centrando la vetta di classe malgrado i freni in crisi sul finale di gara, le gomme sollecitate da un’erogazione tanto veemente ripetuta per 17 km,182 curve e 42 tornanti ed il conseguente dispendio fisico necessario per domare una vettura tanto reattiva ed impegnativa come la sua potente Ventuno Turbo.
Dal Bondone quindi, un messaggio a se stesso che sul proprio database, si possa continuare a costruire cose importanti per il futuro.