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Diego Degasperi vince la 48ª edizione del Trofeo Vallecamonica

Fattorini out a sorpresa, Diego Degasperi centra con merito il successo nel 48° Trofeo Vallecamonica
Ufficio Stampa 29 Luglio 2018

Borno – In una giornata estiva con temperature perfette e pubblico numeroso e ordinato, il 48° Trofeo Vallecamonica valido per il Trofeo Italiano Velocità Montagna Nord 2018 e organizzato dall’Automobile Club Brescia ha registrato un successo sotto ogni punto di vista. Gli 8.590 chilometri perfettamente allestiti dallo staff bresciano ancora una volta hanno dimostrato tutta la loro selettività, confermando di essere una delle cronoscalate più apprezzate da pubblico e piloti.
La vittoria tra le auto moderne si è decisa già nella prima manches. Michele Fattorini (Osella FA30/ASD Speed Motor) e Diego Degasperi (Osella FA30 Zytek/Vimotorsport) attesi a sfidarsi sulle rampe che da Malegno, passando per Ossimo, portano a Borno. Il trentino ha chiuso la prestazione con un ottimo 3’53.36 mentre Fattorini, favorito alla vigilia, ha mestamente parcheggiato a bordo strada quasi al termine dell’ascesa, ancora una volta rallentato da problemi elettrici alla sua vettura, come già successo tante volte quest’anno. Il pilota di Orvieto è riuscito comunque a prendere parte alla seconda manche, chiusa con il miglior tempo del weekend in 3’51.800, seppure la sua Osella abbia ripresentato gli stessi problemi anche al pomeriggio. Una stagione, la sua, che fino ad ora gli ha riservato tante delusioni, ma la stoffa e la classe del portacolori ASD Speed Motor non tarderà a palesarsi.
Tutto facile quindi per De Gasperi nella seconda ascesa. Il pilota della Vimotorsport ha amministrato cogliendo sul traguardo di Borno la prima vittoria assoluta al Trofeo Vallecamonica e l’affermazione in Gruppo E2SS. Visibilmente emozionato ha commentato così la sua prestazione: «Vedere il mio nome affiancato a quelli di Nesti, Tschager o Merli è incredibile. È stata sicuramente inaspettata, ma alla fine credo che me la sarei giocata con Fattorini fino alla fine. Ho due buone motivazioni per questa vittoria, la prima è una promessa che avevo fatto a mia figlia Vanessa a cui avevo promesso una vittoria dopo la delusione che le ho dato alla Trento-Bondone. La seconda è che qui nel 1998, venti anni fa, ebbi un brutto incidente, e vedermi qui a festeggiare la vittoria sullo stesso percorso è speciale. Complimenti all’organizzazione, una sicurezza così non si vede da nessuna parte».
Al secondo posto assoluto un super Enrico Zandonà, con la Formula 3 del Funny Team. Il veronese ha dimostrato una grande crescita con questa vettura, sicuramente meno potente delle avversarie, cogliendo per la seconda volta un secondo assoluto che sicuramente premia un pilota costante e meticoloso, capace di passare con agilità dagli slalom alle salite con risultati sempre di primo livello. «Sapevo di poter puntare al podio» ha detto al termine, «e onestamente speravo di scendere sotto il 4’10, ma sono ovviamente molto contento. Dispiace per Fattorini, senza il cui problema non sarei riuscito a centrare il secondo posto, ma è stata una bella gara. Questa salita è davvero impegnativa, ho cercato di dare il meglio nel lento perché sul veloce si sente di più la mancanza di cavalli e alla fine sono sicuramente soddisfatto».
Quello che è successo alle spalle dei primi due per il terzo gradino del podio ha il sapore dell’impresa, e non basterebbero pagine per raccontarne tutti i risvolti. Al termine della prima manche, un po’ a sorpresa, il varesino Stefano Falcetta sulla Norma M20 EVO della Squadra Corse Angelo Caffi ASD ha messo a segno un super tempo (4’18.030) che gli è valso il terzo assoluto, davanti ad un altro grande protagonista di questa edizione, Mauro Soretti sulla Subaru Impreza della Leonessa Corse che ha concretizzato un altrettanto veloce 4’18.78. Ma non è finita qui, perché Gino Pedrotti sulla Formula Renault della Vimotorsport ha chiuso la prima ascesa in 4’18.850, giusto pochi decimi davanti all’idolo del pubblico, Alex Caffi, sulla Porsche 991 GT Cup della Squadra Corse Angelo Caffi, con un 4’18.920.
L’atmosfera per la seconda manche si è letteralmente surriscaldata, sia come temperatura di atmosfera e asfalto, sia come tensione agonistica, specie perché lo stesso Caffi, prima di partire, ha lanciato un avvertimento: «a questo punto non posso certo tirarmi indietro per cercare di artigliare il podio». E così, incitato dalle migliaia di spettatori in visibilio, il pilota di casa, tornato al Trofeo Vallecamonica per onorare una salita che ha rappresentato tanto per lui e per la sua famiglia, ha concretizzato una prestazione degna del suo nome. Con un 4’17.78 ha frantumato le speranze degli avversari, cogliendo un epico terzo posto assoluto con una vettura GT, ovviamente primo di Gruppo GT Cup.
Il quarto posto ha reso onore ad un altrettanto bravo Mauro Soretti, che ha finalmente espresso tutto il potenziale della sua Subaru Impreza e si è fermato a 49 decimi da Caffi. Resta, per lui, la perentoria vittoria di Gruppo E1 Italia e la consapevolezza di aver disputato una gara davvero esaltante su una vettura che ha raggiunto un livello di competitività notevole. A Falcetta (primo di Gruppo CN) e Pedrotti (terzo in E2SS), nell’ordine, il quinto e sesto posto, davanti a Matteo Aralla (Tatuus Formula Renault/Valdelsa Classic), figlio di Emanuele impegnato nelle auto storiche con la F3 ex Olivier Panis.
Dopo Caffi, Ilario Bondioni ha portato in alto i colori bresciani con un ottimo ottavo posto assoluto e primo di Gruppo E2SC al debutto sulla Osella PA21 JRB della Elite Srls. Il pilota camuno ha saputo adattarsi velocemente alla performante barchetta, con un migliore parziale di 4’22.500 messo a segno nell’ultima ascesa che gli è valso i complimenti di amici e colleghi. Top ten completata da Adolfo Bottura, nono assoluto e secondo di Gruppo CN sulla Ligier JS51 della ASD Speed Motor, mentre Matteo Sabbadini è giunto decimo e secondo di E2SC sulla Osella PA21 JRB della New Turbomark Rally.
A completare le classifiche dei Gruppi più performanti, Giuseppe Torrente ha chiuso al terzo posto in E2SC su Radical Prosport, mentre Andrea Drago sulla Erberth R32 della Sport Favale 07 ASD ha terminato al terzo posto in CN.
Come da previsione tutto facile per la Lotus Exige Cup 260 di Michele Girardo in Gruppo E2SH. Il pilota Vimotorsport ha preceduto la gialla Fiat 500 BMW di Ronny Marchegger. Una menzione speciale per Giuseppe Camanini, fermo già nella prima manche di prove, per la spettacolare livrea della sua Porsche 911, replica della immortale “pink pig”, modello schierato da Porsche anche alla 24 Ore di Le Mans 2018 in richiamo alla rosa 917 silhouette del 1971.
In GT Cup, alle spalle di sua maestà Alex Caffi, ottima prestazione di Pablo Biolghini su un’altra Porsche Carrera Cup 991, che ha preceduto di poco Roberto Ragazzi sulla Ferrari 458 Evo della Superchallenge Srl.
In E1 Italia, Soretti ha chiaramente dominato, ma l’applauso alla fine l’ha meritato sicuramente anche il veronese Damiano Schena che ha impressionato per costanza e progressione. Con la sua inseparabile blu Renault Clio Cup ha staccato un 4’38.810 che da solo basterebbe per incorniciare un weekend perfetto, e ha chiuso al secondo posto di Gruppo. Terzo Alberto Cioffi sulla bellissima Peugeot 208.
In Gruppo A Paolo Parlato ha segnato il tempo più veloce in 4’53.410 con la Honda Civic Type R della Borrett Team Motorsport ASD, ma la somma dei tempi lo ha visto chiudere secondo alle spalle di Alessio Armeni (Peugeot 106) per meno di 4 secondi. Terzo Markus Gasser (VW Golf 3 GTI/Racing Team Merano). In Prod E tutto facile per Gian Antonio Franzoni, che su Citroën Saxo VTS ha piazzato il miglior parziale in entrambe le manche e ha preceduto al termine Giuseppe Zendra (Renault Clio Williams) e Fabio Domenico Branchi (Peugeot 106 Rally/Calibra Srl). In Gruppo N tutto facile per Dennys Adami (BMW M3/Pintarally Motorsport) su Elia Favaro (Peugeot 106) e Adriano Pilotto (Vimotorsport) entrambi in forze alla Vimotorsport.
Nel numeroso Gruppo Prod S un vero martello pneumatico Giorgio Mendeni (Renault Clio RS/3B Racing Club ASD) che ha sostanzialmente replicato lo stesso tempo nelle due manche e ha portato a casa il massimo risultato davanti a Paolo Tomasi (Honda Civic EK4) e Florian Rohregger (Renault Clio Williams) compagni di squadra in Vimotorsport.
Scintille in RS Plus e in RS. Fra i primi Giulio Panteghini (Mini JWC/Elite Srls) l’ha spuntata su Francesco Laffranchi (Renault Clio RS Cup/ASD Historika) e Maicol Massa (Mini JWC/New Turbomark Rally). In RS battaglia al centesimo di secondo tra Alessandro Angelo Leidi (Honda Civic Type-R) ed Eric Zerla (Mini Cooper S/Rally Sport Evolution) con il primo che ha staccato il rivale di soli 37 decimi segnando, in 5’04.740, il nuovo record di categoria nelle 2000 aspirate.
Grande spettacolo fra le vetture storiche, che come di consueto hanno riportato indietro la memoria agli indimenticati anni in cui il motorsport era ammirazione e prodigio tecnico a prescindere da tutto. Tante le chiavi di lettura di questo 48° Trofeo Vallecamonica, che ha offerto un’evoluzione di eventi non per i deboli di cuore, con colpi di scena e ribaltoni che hanno condizionato la classifica fino al traguardo finale di Borno.
Dopo l’iniziale supremazia di Piero Lottini nella prima manche con la sua Osella PA 9/90, capace di segnare un 4’26.490 (miglior tempo della gara), il driver della Scuderia Bologna Squadra Corse ha dovuto rinunciare ad ogni velleità per una toccata nella parte finale della seconda manche che ha di fatto reso vano il lavoro del mattino. A quel punto il destino è stato implacabile, con un Andrea Fiume in grande spolvero che ha condotto magistralmente la sua Osella del Racing Clun 19 fino alla vittoria e l’affermazione in 3° Raggruppamento. «Sono stato sicuramente fortunato per il forfait di Lottini, ma ho avuto ottime sensazioni, soprattutto nella prima manche» ha detto il vincitore al traguardo. «Nel secondo giro il cambio era un po’ più affaticato, e difatti ho alzato parecchio il mio parziale, ma sono riuscito a tenere dietro Aralla. È davvero bello essere entrambi sul podio, quando correvo con l’Alpine A110 negli anni Novanta era il mio navigatore, quindi essersi sfidati e trovarsi qui sul traguardo a festeggiare insieme è un’emozione davvero piacevole».
E proprio Emanuele Aralla (Dallara F3 90/Valdelsa Classic Motor Sport) si è reso protagonista di una seconda manche rabbiosa e determinata, nella quale ha stampato un ottimo 4’36.300, dominando il 5° Raggruppamento e chiudendo al secondo posto nell’ipotetica classifica assoluta per soli 0.91 secondi. Non fosse stato per la toccata rimediata in mattinata all’ultima chicane, con danneggiamento del profilo sinistro dell’ala anteriore e spegnimento del motore, il pilota lecchese avrebbe forse potuto scalzare Fiume dalla vetta. «Sapevo di avere un grande passo» ha commentato, «quest’auto ha un potenziale incredibile, sono riuscito a portarla vicina al suo limite e mi rammarico per la reazione in frenata di questa mattina che mi ha sorpreso. Nella seconda manche sono salito con cattiveria, ma l’auto mi ha assecondato e il tempo mi ha dato ragione. Sono comunque contento e porto a casa un risultato importante e tante sensazioni positive».
Applausi anche per Maurizio Sbrilli, che con la Chevron B 23 del BRC Breno Racing Club è riuscito a scendere sotto il 4’40 con una vettura decisamente più anziana della concorrenza e ha conquistato di prepotenza la vittoria nel 2° Raggruppamento e il terzo posto sull’ipotetico podio assoluto. «Bellissimo» ha detto visibilmente felice sul traguardo di Borno, «ho abbassato di molto quello che mi ero imposto come migliore tempo e mi sono divertito. La Chevron non è una vettura difficile da guidare, ma il suo limite sarebbe decisamente più in là. Ho fatto del mio meglio, cercando di salire con metodo e alla fine il risultato è davvero oltre le aspettative della vigilia».
Entrando nel dettaglio delle classifiche di Raggruppamento, nel 1° splendido successo di un soddisfatto Giovanni Putelli (Lotus Elan/BRC Breno Racing Club) per la prima volta in salita con questa vettura che ha scherzato al traguardo dicendo «adesso è tempo di provarla anche con gomme nuove». Con un crescendo notevole Putelli ha saputo affermare la sua supremazia davanti ad un ottimo Valter Canzian, a sua volta per la prima volta in una cronoscalata con la bellissima Ford Lotus Cortina per i colori della Scaligera Rallye. Il veneto ha tenuto un ritmo perfetto e ha preceduto al termine Cecilio Damioli Ravelli (Lancia Fulvia Coupè/ASD Historika).
Nel 2° Raggruppamento, dietro a Sbrilli, secondo posto per Casimiro Barbieri (BMW 2002) che ha così concretizzato la supremazia del marchio bavarese nel confronto con il trittico Alfa Romeo che ha visto Paolo Bergia (Alfa Romeo ZA) al terzo posto dopo un weekend in cui ha saputo spingere a fondo.
Nel 3° Raggruppamento, dopo il vincitore Andrea Fiume, sfida tutta Porsche tra Giorgio Michele Tessore e Roberto Strazzera. Il primo ha segnato un ottimo 5’04.49 nella prima manche con il portacolori del BRC Breno Racing Club che gli ha risposto nella seconda ma non è riuscito a sopravanzarlo. Hanno quindi chiuso nell’ordine con Tessore al secondo posto e Strazzera al terzo.
Nel 4° Raggruppamento successo per il pilota bresciano Tiziano Romano (Bogani/Team Italia) in 9’57.670 dopo una giornata ricca di colpi di scena, che ha beneficiato dell’uscita di scena di Lottini. Al secondo posto l’ottimo Fabio Borboni, classe 1990, con la Fiat Ritmo 130 Abarth al debutto sulle rampe della Malegno-Ossimo-Borno. Il giovane pilota ha preceduto di un soffio, 36 centesimi, la BMW M3 di Giuseppe Berardi, terzo al termine.
Per chiudere, dietro allo scatenato Emanuele Aralla, nel 5° Raggruppamento si è concessa un ottimo secondo posta Gina Colotto, sulla particolare Fiat Abarth 033 della Scuderia Bologna Squadra Corse. Il suo non è stato un weekend sempre facile, specie al sabato quando la preparazione della gara è stata rallentata da un problema con lo staccabatteria. Terzo Giuseppe Viali sulla bellissima Martini F Seat.
Tanta la soddisfazione dei vertici dell’Automobile Club Brescia alla cerimonia di premiazione di Borno. «L’affetto di tutto il territorio per questa manifestazione è davvero importante» ha detto Flavio Gandolfi, membro del nuovo Consiglio Direttivo, «i sindaci di Malegno, Borno, Ossimo, Lozio e Cividate Camuno hanno assicurato fin da subito la loro collaborazione, così come la Comunità Montana della Valle Camonica. La squadra tecnica ha lavorato alla perfezione e questo va sicuramente nella direzione che si siamo prefissati, ovvero lavorare con uno staff di professionisti per riportare questo evento non solo nel CIVM ma anche in una nuova orbita europea». «Sul percorso abbiamo visto davvero tanti appassionati e tanti giovani» ha aggiunto Maria Gaburri, anch’essa componente del Consiglio Direttivo dell’AC Brescia, «e questo da una parte dimostra quanta passione sportiva ci sia intorno al Trofeo Vallecamonica, e dall’altro rispecchia un aspetto centrale nell’attività di promozione dello sport dell’automobile sulla quale lavoriamo con sempre rinnovata passione e motivazione».