52° Trofeo Luigi Fagioli  

Denny Zardo, Marco Sbrollini e Paolo Biccheri protagonisti al 52° Trofeo Luigi Fagioli

TROFEO LUIGI FAGIOLI: DENNY ZARDO CON IL QUARTO POSTO ASSOLUTO, MARCO SBROLLINI LEADER IN E1 ITALIA E PAOLO BICCHERI DOMINATORE IN RACING START PLUS I GRANDI PROTAGONISTI PER LA SPEED MOTOR. MIRCO SAVOLDI SECONDO DI CLASSE E GIANNI URBANI MIGLIORE FRA GLI UMBRI
Claudio Roselli 20 Agosto 2017

GUBBIO – Denny Zardo, Marco Sbrollini e Paolo Biccheri su tutti: sono stati loro i tre grandi alfieri della scuderia Speed Motor nella gara di casa, il trofeo Luigi Fagioli di Gubbio, che ha consegnato all’archivio la 52esima edizione, valevole quale nona tappa del Campionato Italiano di Velocità in Montagna (Civm) 2017 e anche come prova del Trofeo Italiano di Velocità in Montagna (Tivm) 2017 Nord e Sud. Per Denny Zardo, su Lola B99/50 preparata dal team Dalmazia, un quarto posto assoluto alle spalle delle Osella Fa 30 di Domenico Scola e Domenico Cubeda e della Norma M20 Fc di Omar Magliona. Rispetto alle prove ufficiali, il trevigiano è riuscito a passare Piero Nappi, garantendosi così il terzo posto sia nel gruppo E2-SS che nella classe 3000 dello stesso raggruppamento. Con le gomme dotate di mescole nuove, Zardo ha coperto i 4150 metri della Gola del Bottaccione in 1’39”32 e poi ha limato di 15 centesimi in gara 2 il suo risultato, stoppando il cronometro a 1’39”17, per un totale di 3’18”49; di 6”41 il ritardo finale dal vincitore Domenico Scola. “C’è un po’ di rammarico da parte mia, perché avrei potuto far meglio – ha commentato ancora a caldo Zardo – ma non vi erano le condizioni. Con le mescole nuove, le gomme attaccavano tanto e la macchina non scorreva come avrebbe dovuto, poi le regolazioni agli ammortizzatori hanno prodotto un qualcosa in più in gara 2. Mi dispiace, perché questa era la gara di casa per la scuderia; un posto nel podio come l’anno scorso, quando scesi a 1’37”, sarebbe stato l’ideale: purtroppo, non ci sono riuscito”. Più che positivo il ritorno alle corse dopo sette anni per l’ex campione italiano della montagna, Mirco Savoldi, nel gruppo E2-SC: al volante della Radical Sr4 messagli a disposizione da Autosport Sorrento, il bresciano ha mantenuto le promesse fatte al termine delle prove ufficiali, salendo in 1’47”19 e in 1’47”62; soltanto un grande Luca Caruso (stessa vettura) è stato capace di stargli davanti per 1”68 nel computo aggregato, ma rimane pur sempre un bel secondo posto nella classe 1600. “A parte un piccolo errore che ho commesso in un tornante, senza pregiudicare troppo il tempo – questa la dichiarazione di Savoldi – oggi c’è stato un sensibile miglioramento: 3 secondi in meno e leadership di classe mancata per questione di decimi, nonostante in gara 2 non abbia voluto forzare perché ancora non conosco i limiti della vettura. Ci vorrebbero due nuove salite domani: a quel punto, il miglioramento sarebbe ulteriore, però è noto che con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. È stato comunque molto piacevole tornare in bazzica”. Purtroppo, un lutto in famiglia (la morte del nonno) ha costretto Filippo Ferretti a tornare a casa senza prendere il via con la Radical Sr4 nella classe 1400: a lui, le sentite condoglianze della scuderia.

Gianni Urbani

Fuori dal podio, nella CN, sia Gianni Urbani che Franco Manzoni, entrambi su Osella Pa 21/S: al termine di gara 1, il ravennate era davanti all’eugubino (1’50”08 contro 1’50”90), che però ha dato un piccolo strattone in gara 2 (1’49” netti), mentre Manzoni ha alzato il tempo a 1’50”48, ritrovandosi quinto in 3’40”56 rispetto al 3’39”50 che significa quarta piazza per Urbani. Non solo: Gianni Urbani, 16esimo assoluto, è stato anche il migliore fra i piloti umbri che hanno partecipato a questa edizione del trofeo Luigi Fagioli. “Se questo può essere un motivo di consolazione … – ha replicato Urbani – e dico che per la salita del pomeriggio siamo riusciti a mettere a posto l’Osella, ottenendo alla fine un buon tempo. Il problema è che non sono sufficientemente allenato: ho corso due mesi fa allo Spino, poi niente”.

Marco Sbrollini

Ottime notizie dalla E1 Italia: trascinato dal motore nuovo della sua Lancia Delta Evo, Marco Sbrollini domina entrambe le gare e mette insieme un en plein di 20 punti che lo porta a un passo dal titolo italiano: all’1’56”21 di gara 1 ha aggiunto l’obiettivo che si era prefissato, ovvero 1’55”19, per un totale di 3’51”40, con un vantaggio totale di 9’82” sulla Peugeot 308 di Emiliano Perucca Orfei. Tricolore virtualmente in tasca? “Andiamoci piano, si vince sempre alla fine – queste le parole di uno Sbrollini visibilmente soddisfatto – e questa vittoria la voglio dedicare a Paolo e Luca, i due meccanici: sono loro che mi hanno messo insieme la vettura in una settimana, lavorando sodo per consegnarmi una Delta con la quale oggi mi sono letteralmente divertito”. Onorevole terzo posto nella classe 2000 per Alessandro Alcidi su Bmw 318, nonostante nel pomeriggio il tuderte abbia alzato di un secondo e mezzo netto il suo tempo: 2’18”53 e 2’20”03. Davanti a lui, i due dominatori: Ferdinando Cimarelli su Alfa Romeo 156 e Daniele Pelorosso su Renault Clio Proto.

Paolo Biccheri

Nella Racing Start Plus, il beniamino locale Paolo Biccheri riesce nell’impresa di vincere la classe 2000 con la sua Renault Clio Cup, al termine di un esaltante “derby” con il concittadino Fabio Mariani (stessa vettura), preceduto di 2”34 e poi di 1”08. Una gara pressochè perfetta in fotocopia, quella di Biccheri, che ha fatto fermare il cronometro a 2’11”04 e 2’11”10, risultando il più veloce in assoluto nella virtuale classifica delle aspirate con il complessivo di 4’22”14. “Sono stracontento – ha esordito Biccheri sommerso fra gli appalusi e con la bottiglia di spumante pronta per il brindisi – e poco ci è mancato che non andassi a sbattere al “curvone”, tanto ero arrivato forte. Ho ripreso la Clio al momento giusto e sono riuscito anche a stabilire il mio record personale sul tracciato”. Compromessa la domenica di Riccardo Urbani con la Mini Cooper S, che nei frangenti iniziali di gara 2 gli è andata in protezione e al motore sono venuti meno i giusti giri: terzo assoluto in Racing Start dopo gara 1 in 2’15”10 dietro i dominatori Antonio Scappa e Giacomo Liuzzi, Urbani junior ha così visibilmente alzato a 2’31”51 il tempo nella salita successiva, perdendo così ben otto posizioni e finendo quinto nella classe 1600 delle turbo. Per Stefano Silvestrelli alias “Silver”, su Suzuki Swift, sesto posto nella classe 1600 delle aspirate (2’26”73 e 2’26”37 i suoi responsi), anche a seguito del ritiro di un altro portacolori della Speed Motor, il 18enne esordiente Kristian Fiorucci su Citroen Saxo, che aveva sopravanzato “Silver” al mattino con il tempo di 2’26”62 per poi andare a sbattere al “curvone” in gara 2; un debutto quindi non fortunato per il giovane eugubino, che era stato autore di una dignitosa prestazione in gara 1. Quarto posto nella classe 1400 del gruppo N per il toscano Stefano Bagattoni: la sua Suzuki Swift ha coperto la distanza in 3’03”69 e 2’52”29. Dichiarazione finale affidata a Tiziano Brunetti, patron della Speed Motor; pur non vincendo la coppa per scuderie, le soddisfazioni sono arrivate ugualmente. “Certo, perché se andiamo ad analizzare le performance dei singoli – ha risposto Brunetti – vediamo che Zardo ha tenuto alto il nostro nome con il quarto posto assoluto, che costituisce il top di scuderia in questa edizione del trofeo Fagioli e poi ci sono Sbrollini e Biccheri che hanno dominato in E1 Italia e Racing Start Plus. E’ stato poi un grande onore poter annoverare fra i ranghi Mirco Savoldi, che si è comportato benissimo e Gianni Urbani, primo fra gli umbri, rimane sempre una garanzia. Il mio ringraziamento è però esteso a tutti i piloti che hanno partecipato e rappresentato al meglio l’immagine della scuderia”.