Il presidente della Speed Motor, Tiziano Brunetti, stila il bilancio 2018 della Velocità in Montagna

“UN’ALTRA ANNATA AD ALTI LIVELLI CON LE COPPE DI CLASSE IN CIVM E I TITOLI IN TIVM, PIU’ LA PARTECIPAZIONE DEI NOSTRI PILOTI AL FIA MASTERS E IL RECORD DI ORVIETO”
Claudio Roselli 17 Novembre 2018

Tre coppe di classe nel campionato italiano di velocità in montagna: la 2500 della E2-SC con Sergio Emanuele Farris su Osella Pa 2000; la 1400, sempre della E2-SC, con Filippo Ferretti su Radical Sr4 e la oltre 3000 della E1 Italia con Marco Sbrollini su Lancia Delta Evo. Quattro titoli di gruppo nel trofeo italiano di velocità in montagna, zona nord: nella E2-SS con Michele Fattorini su Osella Fa 30, nella E2-SC con Sergio Emanuele Farris su Osella Pa 2000; in CN con Adolfo Bottura su Ligier Js 51 e in Racing Start con Mario Tacchini su Mini Cooper; aggiungere poi, sempre nel trofeo, la coppa vinta nella classe 1000 della E2-SC da Romano Fortunati su Osella Pa 21 Jrb. È questo il bilancio 2018 della Speed Motor per ciò che riguarda la velocità in montagna: quanto basta per confermare la scuderia di Gubbio nella elite della specialità. Il commento è affidato al suo presidente, Tiziano Brunetti, con il quale nella prossima intervista parleremo dell’annata sul versante della pista. A giudicare dai risultati, verrebbe da concludere: più Tivm che Civm; è d’accordo presidente? “Soltanto in piccola parte – esordisce Brunetti – perché proprio in campionato la Speed Motor ha concluso al secondo posto nella classifica per scuderie dietro la Vimotorsport con un bottino di 487 punti. Mai avevamo raggiunto finora, a livello di team, questo traguardo, che considero rimarchevole. E dirò di più: ci sono mancati in diverse gare sia Michele Fattorini che Marco Sbrollini, messi fuori gioco dai problemi alle rispettive auto, altrimenti avremmo potuto primeggiare e portare a casa anche un titolo singolo di gruppo, come avvenuto nel 2017. Così non è andata, ma sono ugualmente soddisfatto e faccio i complimenti a Farris, Ferretti e Sbrollini: le coppe di classe esprimono pur sempre uno spirito vincente”. Nel Tivm zona nord, i fatti parlano da soli. “Abbiamo dominato tutti i gruppi dei prototipi più la Racing Start e allora dico bravi a Fattorini, di nuovo a Farris, a Bottura e a Tacchini, con assieme Fortunati”. Fra il nutrito lotto di portacolori della Speed Motor, chi può essere considerato la piacevole rivelazione del 2018?

“Permettetemi una citazione particolare per Angelo Marino: al volante di una vettura impegnativa come la Lola B99/50, ha realizzato l’assoluto alla Rieti-Terminillo e colto un quarto posto assoluto di tutto rispetto al trofeo “Luigi Fagioli”, piazzandosi alle spalle di Omar Magliona, Domenico Scola e Domenico Cubeda. Un pilota in crescita, quindi. Al primo anno con noi, si è distinto anche Vincenzo Ottaviani con la Citroen Saxo, determinato fino all’ultimo nella battaglia per la coppa di classe nella 1600 del gruppo N, anche se poi è giunto secondo. In compenso, si è guadagnato la convocazione per il Fia Masters. Voglio sottolineare, di piacevole, anche una conferma che risponde al nome di Filippo Ferretti, non dimenticando che questo ragazzo ha soltanto 21 anni”. C’è anche un grande rientro da mettere in evidenza, quello di Sergio Emanuele Farris. “Condivido in pieno: ha intanto vinto – ed è l’unico – sia in Civm che in Tivm, grazie a un percorso individuale in costante progresso. Ha ripreso insomma la necessaria confidenza con il volante, dimostrando tutta la propria stoffa e mettendo quel rigore nei confronti di sé stesso che è tipico di chi ha voglia di migliorarsi, spesso con autocritiche anche eccessive, ma se in testa si ha un obiettivo ben chiaro occorre fare così”. Prima stagione con i colori Speed Motor per il veterano Mario Tacchini, che ha regalato alla scuderia il titolo della Racing Start nel Tivm nord. Cosa dire di questo 73enne signore che toccato la quota dei 30 titoli conquistati in carriera? “Che fa parte di diritto della storia della velocità in salita. Ed è stato durante l’anno uno fra i più presenti, avendo gareggiato con le moderne e con le storiche, spesso con una cadenza persino settimanale. Anche per il suo modo elegante di rapportarsi, ci ha rappresentato nella maniera più degna in ogni circostanza”. La giornata speciale? “Quella del Fia Hill Climb Masters qui a Gubbio, ovvero la scuderia di casa che si è presentata con quattro suoi piloti – Fattorini, Bottura, Sbrollini e Ottaviani, più un quinto nelle vesti di “ambasciatore”, ovvero Gianni Urbani – nella Nazionale italiana della velocità in montagna. Una gran bella gratifica per il lavoro portato avanti e per gli sforzi sostenuti. Ma è stata speciale anche l’edizione del trofeo “Luigi Fagioli”: per la terza volta dal 2014, ci siamo portati a casa la coppa per scuderie”. La domenica indimenticabile? “Quella di Orvieto. A parte il fatto che un nostro pilota vince la Cronoscalata della Castellana da quattro anni di fila, nell’edizione dello scorso 21 ottobre siamo riusciti a occupare 8 delle prime 10 posizioni assolute e 10 delle prime 12. Un autentico “strike” e un record che difficilmente potrà essere battuto. Oltre che a Orvieto e a Gubbio – lo ricordo – ci siamo aggiudicati la coppa per scuderie anche a Pedavena, a Popoli e al Terminillo”. E il 2019 della Speed Motor, per concludere? “Vogliamo essere ancora più protagonisti e ci sarà una sorpresa che riguarderà sia il pilota che la vettura, ma al momento non anticipo nulla”.