Cronoscalate

Alla Speed Motor il trofeo per scuderie allo Spino

LA SPEED MOTOR VINCE IL TROFEO PER SCUDERIE ALLO SPINO, GRAZIE ANCORA AL TRIO FATTORINI-MACARIO-BOTTURA. FATTORINI SECONDO ASSOLUTO E MACARIO QUARTO, MA BRAVO ANCHE PAOLO BICCHERI, TERZO IN RACING START PLUS
Ufficio stampa 27 Luglio 2015

PIEVE SANTO STEFANO – Un’altra domenica trionfale per la Speed Motor di Gubbio, che aggiunge in bacheca un nuovo prestigioso trofeo per scuderie in una tappa del campionato italiano di velocità in montagna (Civm) 2015. Dopo Ascoli Piceno, il team di Tiziano Brunetti si è esaltato nella 43esima edizione della Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino grazie ancora al solito trio, composto dai validi giovani Michele Fattorini e Paride Macario e dall’esperto Adolfo Bottura. La somma dei tre tempi, ovvero 16’25”60, è risultata inferiore di oltre 18” a quella del trio Vimotorsport con Christian Merli (vincitore assoluto), Matteo Moratelli e Gino Pedrotti, che sono arrivati a 16’43”68. Sugli scudi l’umbro Michele Fattorini, che al volante della Osella Pa 2000 ha conquistato la seconda piazza assoluta; certamente, i problemi alla Norma M20 Fc che hanno penalizzato il pluricampione e superfavorito Simone Faggioli gli hanno permesso di salire un altro gradino del podio, ma il risultato agonistico del 25enne di Porano rimane pur sempre rilevante: 2’38”01 e 2’38”81. Due salite sotto il tetto dei 2’40” allo Spino significano molto e soltanto un grande Merli (tolto Faggioli per i motivi sopra ricordati) avrebbe potuto impedire la vittoria a un Fattorini comunque raggiante anche per il primo posto nella E2B e per i punti che lo avvicinano sensibilmente a Domenico Scola, leader nella speciale classifica tricolore riservata agli Under 25. “Un fine settimana che reputo perfetto – ha dichiarato Fattorini – e ringrazio ancora il team per quello che ha saputo fare. La messa a punto della vettura a livello aerodinamico ha prodotto i suoi frutti”. Fattorini non è più una promessa, dunque, ma una bella realtà di questa stagione.

macario spino 2015

Molto bene anche Macario, che per appena 1’53” nella somma dei tempi non è salito sul gradino più basso, occupato con merito dal 24enne siciliano Francesco Conticelli su Osella Pa 2000. Il “driver” bresciano ha comunque migliorato dalla prima manche di prove ufficiali fino a gara 2, guadagnando sempre secondi e decimi preziosi: 2’43”70 e 2’42”90 i suoi riscontri cronometrici. “Ho sempre tenuto dei margini a disposizione – queste le parole di Macario – perché sto cercando di procedere per gradi. Ma va bene così, anche se avrei potuto rischiare qualcosa in più e magari piazzarmi ancora meglio”. E anche a livello di piazzamenti assoluti, è passato dal settimo posto di Ascoli Piceno al quinto del Bondone e ora al quarto dello Spino, con il secondo a livello di gruppo E2M. Più rilevante di quanto dica la classifica è il 13esimo posto di Adolfo Bottura, vicino al 12esimo per questione di soli 24 centesimi di secondo nei confronti di un Franco Cinelli con il quale ha lottato al fotofinish, a dimostrazione di una confidenza crescente del trentino con l’Osella Fa 30. Allo Spino si è rivisto poi il ravennate Franco Manzoni, quarto nella classe 2000 del gruppo prototipi Cn con l’Osella Pa 21/S Evo, preceduto dai tre protagonisti di stagione: Omar Magliona, Achille Lombardi e Luca Ligato, ma in questa domenica già positiva è doveroso evidenziare anche il risultato in Racing Start “Plus” dell’eugubino Paolo Biccheri su Renault New Clio, terzo di gruppo dietro le Clio di Antonio Scappa e Giuliano Pirocco. Quarto dopo gara 1 in 3’28”70, Biccheri ha saputo dare quel qualcosa in più nella salita successiva (3’26”97) che gli ha consentito di superare il concittadino Fabio Mariani, al quale ha recuperato 1”18 di ritardo. Sfortunato, invece, Daniele Pelorosso nella classe 2000 della E1: l’orvietano ha tentato di contrastare con la sua Clio quella del forte Luigi Sambuco e l’Alfa Romeo 156 del marchigiano Ferdinando Cimarelli, arrendendosi per un problema tecnico alla fine di gara 1. La dea bendata non ha infine baciato nemmeno Eric Nicchi con la sua Alfa Romeo Giulia fra le vetture storiche: con l’inghippo alla ruota posteriore sinistra, Nicchi ha preso stoicamente parte a gara 2, realizzando un tempo alto (5’06”66) che alla fine lo ha relegato a un quarto posto di classe.